Page 191 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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182 GIULIANO MANZARI
che ne sarebbe derivata stante la distanza tra il forte e la stazione ferroviaria, per
percorrere la quale non si aveva mezzo alcuno di trasporto)". Come ultima conseguenza,
la discontinuità dello sbarco causò "ingombro di materiali e personale sulla banchina
di Tong-hl." Per cercare di risolvere il problema l'ammiraglio Candiani costituì diversi
punti-tappa, ognuno con un tenente di vascello e alcuni marinai (a Ta-ku, Tien-tsin,
Yang-tsung, Tung-ciao). Fu richiesto anche l'incremento del traffico ferroviario; ma
si ottenne il risultato di raddoppiare l'ingorgo, non riuscendo a eliminare quello alla
partenza e creandone un altro all'arrivo. Finalmente si riuscì a immagazzinare tutto
il materiale. Solo il 5 ottobre mattina il Corpo di Spedizione italiano raggiunse
Pechino, si installò vicino ai marinai, in un comprensorio che sembrava fatto
apposta per diventare una caserma, prontamente battezzata "Umberto l''.
Le operazioni nell'entroterra (8 settembre 1900-metà del 1901)
Con l'arrivo delle truppe di terra, gli effettivi italiani in Cina salirono da 578
a 2.543, su 65.610 delle Forze Internazionali(31). Il comando supremo delle Forze
Internazionali in Cina fu affidato al feldmaresciallo tedesco Alfred von Waldersee,
che giunse a Tien-tsin il 27 settembre(32). Peraltro, già dall'inizio del mese di settembre
erano cominciate le operazioni militari in grande stile. Il Comando del Gran Quartier
Generale rimase a Tien-tsin fino al 14 ottobre, preparando la spedizione contro
Pao-ting fu e riattando la linea ferroviaria per Pechino, dove il Comando si trasferì
e rimase fino ai primi di giugno del 1901. Dall'arrivo a Tien-tsin, il colonnello
Garioni ebbe alle sue dipendenze tre battaglioni italiani, i due giunti con lui e
quello Marinai. Nonostante le difficoltà logistiche incontrate, le truppe italiane
iniziarono a operare partendo da Tien-tsin. La prima azione cui presero parte fu
quella condotta contro Tu-liu, località posta a circa 35 chilometri verso sud-ovest
da Tien-tsin. Il Contingente Internazionale fu posto agli ordini del generale britannico
sir A.R.F. Dorward, comandante delle truppe britanniche a Tien-tsin.
Le truppe furono divise in tre colonne:
Sinistra Centrale Destra
(generale inglese Richardson) (colonnello Garioni) (generale inglese Dorward)
Una Brigata di cavalleria britannica; Battaglione fanteria italiano Cavalleria britannica
Una brigata di fanteria inglese, (tenente colonnello Salsa, (tancieri del Bengala);
su due reggimenti; con circa 600 uomini); Distaccamento di fanteria
Distaccamento zappatori e minatori Pionieri indiani del Punjab; (tre compagnie di fanteria
montati; Distaccamento minatori; britannica, 200 statunitensi,
Distaccamenti di 3 reggimenti di una compagnia di bersaglieri);
Plotone cavalleria
fanteria; britannica Bombj;
Distaccamenti di fanteria russa Due cannoni d'assedio La colonna di destra doveva
(200 uomini) e giapponesi (350 uomini); procedere lungo il
giapponesi. Canale Imperiale.
Tre compagnie italiane di bersaglieri
(maggiore Agliardi e 350 uomini);
Batteria a cavallo.