Page 195 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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186 GIULIANO MANZARI
dell'impiego delle artiglierie e, alle 8 del mattino successivo, britannici, italiani e
tedeschi rilevarono i francesi in altrettante porte della città, alzando le rispettive
bandiere nazionali sulle mura; agli italiani toccò la Porta Sud. I giorni seguenti
furono caratterizzati da continui screzi tra i francesi e i militari delle altre nazioni (35).
L'unico fatto di un certo rilievo, dopo dieci giorni di permanenza, quando
già era iniziato il rientro delle truppe verso le città di Pechino e Tien-tsin, si
verificò il29 con la perlustrazione.effettuata sulle montagne alla ricerca del piccolo
convoglio del tenente Giacomo Amoroso e 16 soldati e marinai italiani montati,
che sembrava fosse stato assalito e distrutto dai cinesi. Per rintracciarlo, accompagnati
da uno squadrone di cavalleria britannico, partirono in massa gli italiani non ancora
rientrati a Pechino: due compagnie di bersaglieri, tre sezioni d'artiglieria, un plotone
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Il territorio compreso fra Pechino, Tien-tsin e Pao-ting fu