Page 424 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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414 GREGORY ALEGI
NOTE
(1) Vincenzo Lioy, Cinquantennio dell'Aviazione Italiana, in "Rivista Aeronautica", a.
XXXV (1959) n. 3, p. 447.
(2) Delle quindici missioni italiane elencate da Lioy, solo quelle in Cina e Arabia
Saudita sono state oggetto di studio sistematico. Per la Cina, oltre al contributo di G. Montinaro
in questo volume, cfr. G.c. Garello, Ali italiane nei cieli cinesi, "Storia militare", ottobre 1993,
p. 30-35. L'attività delle altre missioni è nota solo di riflesso, perlopiù derivante dalla trattazione
di particolari tipi di apparecchi ceduti a stati esteri.
(3) Ringrazio il generale s.a. Mario Arpino, allora sotto capo di Stato Maggiore
dell'Aeronautica Militare, per avermi voluto affidare il compito del quale il libro Ali sul deserto
(Roma, Stato Maggiore Aeronautica, 1994) costituì il primo risultato. Sebbene il presente
contributo comprenda le integrazioni emerse successivamente a quella ricerca, stante la diffusione
limitata ed il totale esaurimento della tiratura di quel volume, abbiamo ritenuto non inutile
largheggiare nel riprendere quanto allora scritto, alla cui realizzazione diedero un contributo
determinante l'allora capo dell'Ufficio Storico colonnello Giovanni De Lorenzo, il capo Sezione
Archivio tenente colonello Carlo Fejer de BUk ed il tenente Rocco Di Prinzio.
(4) Adottiamo per semplicità la dizione moderna, segnalando come nei documenti si
rinvenga sovente quella, oggi desueta, di "Saudiana".
(5) Il prezioso liquido fu scoperto in Bahrain solo nel giugno 1932, mentre le prime
spedizioni dai giacimenti sauditi di Dhahran salparono da al-Khubar nel settembre 1938.
(6) Renzo De Felice, Arabi e Medio Oriente nella strategia politica di guerra di Mussolini,
"Storia contemporanea", 6/1986, p. 1263.
(7) Matteo Pizzigallo, La diplomazia dell'amicizia: Italia e Arabia Saudita (1932-1942),
Napoli, ESI, 2000. Rinviamo a questo testo ed a quelli ivi citati per la ricostruzione completa
dei rapporti italo-sauditi e delle difficoltà create per via dei rapporti con lo Yemen, che già
aveva goduto di una missione aeronautica italiana.
(8) Nell'efficace riassunto di Luigi Goglia, "sia il grande sogno dinastico hascemita dello
sceriffo Hussein Ali della Mecca, sia in generale le aspirazioni indipendentistiche dei patrioti
arabi, furono severamente frustrate dalle grandi potenze europee e soprattutto dal Regno Unito
e dalla Francia." Cfr. L. Goglia, Il Mufti e Mussolini, "Storia contemporanea", 6/1986, p. 1203.
(9) Ibid., p. 1258-1260.
(10) A conferma dell'interesse per la stabilità del Corno d'Africa e la libertà del mal'
Rosso, per interessamento del governo dell'Eritrea già nel 1927-29 l'Italia aveva provveduto
ad addestrare alcuni allievi piloti yemeniti presso la scuola civile Breda. La penetrazione italiana
nell'area comprese, nel 1937-38, la fornitura all'Iraq di 15 monomotori Breda 65 e 6 bimotori
Siai SM.79B (G. Garello, Il Breda 65 e l'Aviazione d'assalto, Roma, Dell' Ateneo/Bizzarri,
1980) e, nel 1938, 16 monomotori Ro.37bis per l'Afghanistan (A. Vigna, IMAM Ro.37, Modena,
STEM Mucchi, 1979, p. 76).
(11) MAE, ELA IV a GabAereo, telespresso 214093, 7 maggio 1932.
(12) GabAereo a MAE, Gab, prot. 711/SS, 20 giugno 1932.
(13) MAE, ELA IV a Legazione Gedda, telespresso 227920, 14 settembre 1932.
(14) MAE, AP III a GabAereo, telespresso 235314, 28 novembre 1932. L'unico allievo
pilota egiziano di questo periodo fu Mohamed Rafaad El Ahdab, nato a Tripoli di Siria il 6
settembre 1899 e residente a Torino quale rappresentante di case automobilistiche private,
deceduto il 21 settembre 1932 in un incidente durante un volo di addestramento (MinInt,
DGPS a GabAereo, prot. 443.64941, 26 settembre 1932; MAE, ELA IV a Civilavia, telespresso
225860, 10 ottobre 1932; MAE, AP III a Civilavia, telespresso 232340, 26 ottobre 1932).
(15) MA E, AP III a Ministero Colonie, telespresso 210044, 27 marzo 1934. Si trattava
in realtà di alcuni Westland Wapiti, robusti biplani per cooperazione terrestre coloniale che
avevano rappresentato il primo acquisto di materiale nuovo per l'aviazione dell'Hedjaz, i cui