Page 34 - Momenti della vita di guerra - Dai diari e dalle lettere dei caduti
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Cronologia essenziale  XXXIII

            scolastico in un libro di cultura generale. Il quale si propone di dare una complessiva vi-
            sione d’insieme del processo per cui, in stretto rapporto con la storia di tutta l’Europa, si
            ricostituì la nazione italiana».  Durissimo il giudizio di Antonio Gramsci: «Questo libro
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            pare sia fallito nel suo complesso […] I fatti (gli eventi) sono semplicemente descritti
            come pure enunciazioni da catalogo, senza nessi di necessità storica. Lo stile del libro è
            sciatto, spesso irritante; i giudizi sono tendenziosi, talvolta pare che Omodeo abbia una
            questione personale con certi protagonisti della storia (per es. coi giacobini francesi). Per
            ciò che si riferisce alla penisola italiana, pare che l’intenzione dell’Omodeo sarebbe do-
            vuta essere quella di mostrare che il Risorgimento è fatto essenzialmente italiano, le cui
            origini devono trovarsi in Italia e non solo o prevalentemente negli sviluppi europei della
            Rivoluzione francese e dell’invasione napoleonica. Ma questa intenzione non è attuata in
            altro modo che nell’iniziare la narrazione nel 1740 invece che dal 1789 o dal 1796 o dal
            1815» . L’opera invece avrà un’importante diffusione fino a raggiungere le nove edizioni
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            nel 1965. Omodeo cura, insieme a Luigi Russo, l’edizione de La Nuova Italia dei Discorsi
            parlamentari del conte di Cavour. L’introduzione all’opera è in sostanza la prima stesura
            della ricerca sullo statista piemontese che sarà edita in due volumi nel 1940. Nel settem-
            bre si reca a Parigi, grazie a un contributo del Ministero dell’Educazione Nazionale per
            compiere ricerche sulla storia religiosa francese della Restaurazione. Per l’editore Ciuni di
            Palermo esce Figure e passioni del Risorgimento italiano.

            1933
            Il 29 luglio Ernesto Codignola insiste con l’amico Omodeo perché si iscriva al Partito Na-
            zionale Fascista secondo le disposizioni ministeriali: «Ti ho telegrafato poco fa. Russo ha
            inoltrato la domanda. Oltre le gravi considerazioni d’ordine familiare cui non puoi sottrarti,
            essendo padre di parecchi figli, i recenti avvenimenti in Germania e la politica internaziona-
            le di Mussolini ti dovrebbero aver persuaso che l’Italia ha iniziato una politica di equilibrio
            e moderazione, cui tutti dobbiamo collaborare con le migliori forze nostre.»  Lo storico
                                                                           34
            siciliano questa volta non cede. Il 1° agosto comunica a Croce la propria decisione: «Ca-
            rissimo Senatore, dopo lunga perplessità mi son deciso per il no. Ora mi sento sollevato e
            tranquillo».   Nell’agosto completa la stesura dei Momenti della vita di guerra. Confida in
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            un buon successo e in un’ampia diffusione del suo libro e suggerisce a Giovanni Laterza a
            cui invia il manoscritto di presentarlo con la fascetta «È il libro della generazione carsica».

            1934
            Esce finalmente in gennaio Momenti della vita di guerra. Dai diari e dalle lettere dei caduti.
            L’edizione conclude il lungo lavoro di ricerca iniziato cinque anni prima. Omodeo redige
            per «La Critica» il saggio Note critiche alla storia del Risorgimento I. Mazzini e Cavour. Cura
            per Mondadori l’edizione Scritti scelti / Giuseppe Mazzini con l’introduzione La missione
            religiosa di Giuseppe Mazzini. Muore il padre Pietro.

            1935
            Comincia un anno travagliato per Omodeo: il 21 aprile muore a soli diciannove anni la figlia
            Ida. Per Omodeo è una ferita insanabile che lo accompagnerà per tutta la vita. Oltre all’intenso
            dolore per questo dramma vive l’amara delusione per l’accoglienza fredda che ha avuto il suo
            libro sulle memorie dei caduti e alla moglie confida: «tu sai che nel libro dei caduti io ho rac-
            colto e ricomposto con le parole più pure, l’ideale della nostra generazione. Ho avuto successo
            di stampa in gran parte fra i superstiti: ma tra i giovani (eccettuatene per ragioni di famiglia i
            Galante), poco. Lo documenta il limitatissimo smercio. Ora i giovani sapranno combattere e
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