Page 33 - Momenti della vita di guerra - Dai diari e dalle lettere dei caduti
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XXXII Momenti della vita di guerra
i Patti Lateranensi, provoca polemiche nei confronti delle sue posizioni tanto che Gentile
gli chiede di modificare alcuni lemmi. Omodeo che interpreta gli accordi con la Santa Sede
come un pericoloso compromesso per la libertà della cultura italiana risponde ai rilievi con
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profonda amarezza: «Già un articolo d’Enciclopedia è cosa quanto mai scialba: l’abbando-
narlo poi agli scrupoli dei preti è il colmo della mortificazione. Divento un somaro adibito
al trasporto di materiale erudito.» Cessa così la collaborazione con l’Enciclopedia e di fatto
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pone fine al rapporto con il suo antico maestro. Inizia con Studi sulla mistica giovannea la
collaborazione alla nuova rivista di Ernesto Codignola «Civiltà moderna». Non abbandona
comunque le sue ricerche sull’Italia del XIX secolo e con Laterza esce il volume Tradizioni
morali e disciplina storica in cui difende l’azione e gli ideali dei grandi del Risorgimento
contro la svalutazione della storiografia coeva.
1930
Inizia la collaborazione a «La Nuova Italia», la rivista appena fondata da Ernesto Codignola e
diretta da Luigi Russo. Sul numero di luglio appare una recensione molto tagliente e polemica
del libro di Gioacchino Volpe Ottobre 1917, in cui l’autore, uno dei più autorevoli esponenti
della cultura fascista, indica in sostanza gli ufficiali di complemento, per la maggior parte espo-
nenti della piccola e media borghesia colta italiana, come i veri responsabili della disfatta di
Caporetto. La recensione dell’Omodeo apre una discussione molto accesa in cui interviene, a
favore di Volpe, anche Giovanni Gentile che in una lettera a Codignola nel novembre afferma:
«La polemica di Omodeo e Russo contro Volpe ha toccato e varcato i termini della tollerabili-
tà, svelando un livore selvaggio, che rende impossibile la pacifica convivenza nel mondo degli
studi […] questo dimostra che in certi settori dell’antifascismo s’intende farla finita con gli
scrittori – anche se fino a ieri rispettati, stimati e considerati come maestri – che credono nel
fascismo e gli danno il loro nome. Tanto per dimostrare che tutta l’Italia, quella intelligente e
che conta, è dall’altra parte!» La disputa non tarda ad avere conseguenze: l’anno successivo
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Russo è allontanato dalla direzione della rivista e sostituito da un comitato di redazione di cui
fanno parte tra gli altri Ernesto Codignola e Natalino Sapegno. Esce su «La Critica», sempre
nella raccolta Momenti della vita di guerra il saggio sui fratelli Eugenio e Giuseppe Garrone,
entrambi medaglie d’oro, il vertice della ricerca sugli epistolari di guerra. Nasce in questa oc-
casione l’amicizia con Alessandro Galante Garrone, nipote dei due alpini caduti.
1931
Il Ministro per l’Educazione Nazionale, il filosofo Balbino Giuliano, impone ai docenti
universitari di prestare giuramento secondo la formula: «Giuro di essere fedele al Re, ai
suoi Reali successori e al Regime Fascista, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi
dello Stato, di esercitare l’ufficio di insegnante e adempire tutti i doveri accademici col
proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria e al Regime Fascista.
Giuro che non appartengo né apparterrò ad associazioni o partiti, la cui attività non si
concilii coi doveri del mio ufficio». Per Omodeo è una scelta drammatica: teme, rifiutan-
do, di perdere la cattedra e di compromettere il futuro dei suoi figli. Poi seguendo l’invito
avanzato da Benedetto Croce «per continuare il filo dell’insegnamento secondo l’idea di
libertà» insieme alla maggioranza dei professori tra cui Luigi Einaudi, Guido Calogero,
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Guido De Ruggiero, Giuseppe Lombardo Radice, aderisce al giuramento.
1932
Esce con l’editore Principato L’età del Risorgimento italiano rifacimento radicale del libro
di testo del 1924 per la terza liceo L’età moderna e contemporanea. «Ho trasformato il libro