Page 31 - Momenti della vita di guerra - Dai diari e dalle lettere dei caduti
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XXX Momenti della vita di guerra
della Grande Guerra. Laterza stampa L’esperienza etica dell’Evangelio: brani scelti dal Nuovo
Testamento. Partecipa con ansia ai vari concorsi per le cattedre universitarie che lo lasciano
sempre deluso. Per i tipi di Principato esce Storia delle origini cristiane. I. I Prolegomeni alla
storia dell’età apostolica. A ottobre ottiene la cattedra di materie letterarie al liceo classico
Vittorio Emanuele II di Palermo.
1922
Dedica alla memoria dei suoi artiglieri Storia delle origini cristiane. III. Paolo di Tarso apostolo
delle genti edito da Principato. L’insegnamento nelle scuole superiori gli pare inadeguato
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alle sue aspirazioni e vive con profonda amarezza le incertezze per una sua nomina a una
cattedra universitaria: «io son ridotto a sperare liberazione solo da quello di Napoli – scrive
al suo maestro Gentile – per quale, non so perché, sono tutt’altro che ottimista […] E allora
per me saranno altri otto o dieci anni senza luce. Mi mancherà tempo e mezzi per studiare
e dovrò veder crescere i miei figli in una povertà che rasenta la miseria». Continua la col-
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laborazione con il «Giornale critico della filosofia italiana».
1923
«Il tuo decreto di nomina a Napoli fu firmato dal Re ieri, e da me subito trasmesso alla Corte
dei Conti per la registrazione […] Non tergiversare. Tu ed io abbiamo pure degli obblighi
verso gli studi e verso il paese e non possiamo tirarci indietro per amore del quieto vivere,
impigliandoci nelle piccole beghe e nelle miseriole degl’imbecilli […] tu devi pensare quale
più vasto e più importante campo si aprirà a Napoli alla tua attività scientifica e didattica, e
quanto maggiore potrà essere quindi la tua azione nella cultura italiana». Con queste parole
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Giovanni Gentile annuncia a giugno a Omodeo la sua designazione «per meriti eccezionali»
alla cattedra di Storia della Chiesa all’Università di Napoli.
1924
Le lezioni di Storia della Chiesa a Napoli, dove si è trasferito con la famiglia, incontrano non
poche difficoltà. Omodeo può contare per il suo insegnamento su un esiguo numero di studen-
ti per «il boicottaggio dei preti e della FUCI!». Il delitto Matteotti incrina in modo profondo il
rapporto con Gentile. Omodeo espone la sua posizione sul fascismo e sugli ultimi accadimenti
in modo netto: «È un sovversivismo radicale che mina dalla fondamenta la nazione, infinita-
mente più pericoloso di quello della settimana rossa e del bolscevismo. Così si distrugge l’Italia
[…] non si tratta più di complicati problemi di possibilità politiche, ma di rudimentale dovere
civico verso la patria, come quello di impugnare le armi quando la guerra è dichiarata […] Non
avalli più col nome onorato di G. Gentile questa politica che degrada così in basso, e che fa suo-
nare come un’ironia quell’ideale dello stato forte e dello stato etico che nutriamo dal profondo
dell’anima». La risposta del filosofo di Castelvetrano è altrettanto ferma: «Una sola questione
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morale c’è, ed è la questione politica principale: salvare l’Italia […] io sento di camminare nella
linea che è stata quella di tutta la mia vita e di tutto il mio pensiero, spregiando, anche questa
volta, ogni popolarità malsana e ogni considerazione personale». La rottura politica è ormai
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consumata, anche se rimane vivo il legame personale e la collaborazione scientifica. In agosto
il Sant’Uffizio mette all’indice la seconda edizione del volume L’esperienza etica dell’Evangelio.
Omodeo pubblica con Principato Storia della religione. Dalla Grecia antica al Cristianesimo.
1925
Esce per i tipi di Principato L’età moderna e contemporanea, libro di testo per la terza liceo.
Gentile divulga il 21 aprile sul «Popolo d’Italia», Il manifesto degli intellettuali fascisti cui Be-