Page 10 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
P. 10

Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            montuosa del Tibesti e dal massiccio del Gebel Auenat, si estende tra le montagne
            dell’Algeria e della Tunisia a occidente, e il Nilo a oriente, per quasi 3.900.000
            km , una superficie comparabile a quella del subcontinente indiano e superiore
               2
            a quella di qualunque altro deserto. Rotta da alte scarpate con andamento da est
            a ovest, e da isolate depressioni che, avvicinando la superficie del terreno alla
            falda acquifera, permettono il formarsi di rade e stentate oasi, la sua monotona
            successione  di  pianure  ciottolose  e  formazioni  rocciose  modellate  dal  vento
            propone la visione affascinante e terribile delle dune in perpetuo movimento
            degli immensi mari di sabbia di Murzuch, nel Fezzan, e di Rebiana e Kalansho,
            nel Sud della Cirenaica, che insieme al Gran Mare di Sabbia dell’Egitto e alle
            alte  pareti  rocciose  dell’altopiano  del  Gilf  Kebir  sbarrano  la  strada  verso  il
            Nilo. L’insieme di queste caratteristiche, le temperature, che in estate possono
            superare i 60 °C con una fortissima escursione termica tra il giorno e la notte, e
            le improvvise tempeste di sabbia fanno del deserto libico la parte più inospitale
            e meno accessibile del Sahara, un tempo attraversata da poche carovaniere che
            collegavano le oasi e le località della costa con la regione del lago Ciad.































                           L’8  Compagnia del 143° Reggimento Fanteria prende posizione
                             a
                             nelle vicinanze di Misurata nel luglio del 1915. (AUSSME)
               Il  possesso  delle  regioni  costiere  della  Tripolitania  e  della  Cirenaica,  un
            possesso che era stato il primo obiettivo della penetrazione italiana, non poteva
            prescindere dal controllo delle regioni predesertiche e desertiche, tanto più che
            su buona parte della costa il deserto si stendeva fino al mare, soprattutto nella


                                                 8
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15