Page 135 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Controguerriglia e Controllo del territorio

            percorso Gialo-Cufra, nel 1932 il FIAT 15 ter venne sostituito dall’innovativo
            autocarro FIAT 611C a tre assi, di cui i due posteriori motori. Rolle e Lorenzini
            lo utilizzarono con successo e Rolle in particolare, dopo la ricognizione al Gilf
            Kebir, nel valutarne positivamente le prestazioni sottolineò che, nel rientro a
            Cufra, i suoi due FIAT 611C e l’autovettura FIAT 514 avevano percorso in
            una sola giornata 260 km senza inconvenienti.  Dal FIAT 611C, nel giro di
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            pochi anni, sarebbero derivati il FIAT Dovunque 33 e lo SPA Dovunque 35,
            quest’ultimo rimasto in produzione fino al 1948 e in servizio fino al 1950. Non
            avrebbe invece servito in “grigioverde”, se non nel piccolo numero di esemplari
            presenti proprio a Cufra tra il 1932 e il 1934, l’autovettura FIAT 514, uscita
            di produzione nel 1932 lasciando il passo alla FIAT 508M, versione militare
            della celebre Balilla. Tanto il “611C” quanto la “514” avrebbero avuto un ruolo
            importante nella motorizzazione dei sahariani, equipaggiando la 1a Compagnia
            Autosahariana, presente a Cufra nel 1934.
               Si consolidava intanto l’idea che, per controllare le vaste regioni desertiche
            della  Libia,  la  disponibilità  di  uno  strumento  aeroterrestre,  caratterizzato  da
            una autentica cooperazione tra le due componenti, era una soluzione obbligata
            in quanto, nonostante i progressi degli automezzi, solo il mezzo aereo poteva
            svolgere con continuità l’azione di sorveglianza e intervenire con immediatezza
            là dove fosse necessario. Di questa esigenza si fece interprete Italo Balbo il 29
            aprile 1931, nel presentare alla Camera dei Deputati il bilancio dell’aeronautica
            per l’esercizio finanziario 1931-1932:
                     È indubbio che anche l’esperienza aviatoria compiuta in questi ultimi mesi
                  nella maggior colonia servirà a determinare nuove concezioni e nuovi indirizzi
                  per il dominio delle zone coloniali più impervie e più lontane […] Le colonie
                  si possono tenere sotto un più profondo ed efficiente controllo sorvegliandole
                  dal  cielo.  Se  questa  concezione  finirà,  come  spero,  per  prevalere,  l’aeroplano
                  adoperato su larga scala risparmierà molte truppe bianche e di colore.
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               A queste parole, che rilanciavano forse involontariamente i concetti fondanti
            della teoria dell’Air Control, Balbo, arrivato in Libia nel gennaio del 1934 quale
            governatore generale, avrebbe dato concretezza con un’iniziativa nel segno di
            quella  capacità  di  innovazione  che  lo  caratterizzava,  creando  uno  strumento
            interforze altamente mobile e con una componente aerea organica.

               In tema di operazioni coloniali la Regia Aeronautica poteva vantare una non
            trascurabile esperienza, maturata negli anni Venti e consolidatasi tra il 1930 e il



            140   R. CHIARVETTO et al., In volo su Zerzura op. cit., p. 165.
            141   I. BALBO, La conquista dell’aria e la crociera atlantica, discorso pronunciato alla Camera dei
               Deputati sul bilancio dell’aeronautica il 29 aprile 1931, Tipografia della Camera dei Deputati,
               1931, p. 40-41.


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