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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            fanteria, una volta sceso dagli autocarri, doveva infatti trasportare a spalla o a
            braccia più di 70 quintali di armi, munizioni e materiali vari. Nell’occasione alla
            Divisione Sabratha fu dato il compito di sperimentare alcuni tipi di autoveicoli per
            trasportare le armi e i materiali di uno dei suoi battaglioni e trainare un gruppo di
            artiglieria. Con l’eccezione delle autocarrette, apparse del tutto inadeguate, gli altri
            mezzi messi alla prova diedero risultati incoraggianti. Così fu per i mototricicli,
            utilizzati per il trasporto dei materiali da combattimento, per i trattori FIAT-
            OCI 708CM, impiegati per il traino dei pezzi di artiglieria d’accompagnamento
            della fanteria, per il trattori TL37 delle artiglierie divisionali, che dettero buona
            prova sia su strada che su terreno vario. Fu quindi proposto di equipaggiare con
            questi mezzi tutta la Divisione Sabratha, così da poter condurre un esperimento
            su scala più ampia e più probante, e nel contempo disporre all’occorrenza di una
            divisione interamente equipaggiata e molto mobile.
               Nonostante  queste  raccomandazioni,  e  la  disponibilità  di  eloquenti  dati
            sperimentali,  la  situazione  non  sarebbe  cambiata.  Nel  gennaio  del  1939,  a
            dispetto degli studi prodotti dallo Stato Maggiore del Regio Esercito e dell’esito
            favorevole delle prove eseguite con mototricicli, trattori leggeri TL37 e trattori
            cingolati da montagna FIAT-OCI 708CM, le divisioni della Libia, nominalmente
            autotrasportabili,  non  avevano  in  realtà  alcuna  mobilità  tattica.  Un  anno
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            dopo il comando della 5  Armata ribadiva che il problema poteva essere risolto
            solo con la loro completa motorizzazione, cosa che la disponibilità di risorse,
            in termini di mezzi e di carburante, rendeva per il momento improponibile, e
            suggeriva di ricorrere a un sistema misto che, fermo restando il traino meccanico
            per le artiglierie, utilizzasse i trattori cingolati con rimorchio per il trasferimento
            di viveri, acqua e munizioni dalle basi logistiche, rifornite con i normali mezzi
            ruotati, ai battaglioni, gli animali da soma per le armi di reparto con le relative
            munizioni,  i  mezzi  di  collegamento  e  le  dotazioni  sanitarie,  e  gli  automezzi
            per tutto il resto. Qualora si fosse reso necessario l’autotrasporto di un’intera
            divisione, i mezzi sarebbero stati forniti dall’Intendenza.
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               Non  diverse  nella  sostanza  le  conclusioni  di  uno  studio  dell’Ufficio
            Ordinamento e Mobilitazione dello Stato Maggiore: nell’imminenza dell’entrata
            in guerra ammetteva che non era stato ancora individuato il mezzo più idoneo
            al trasporto fuori strada delle armi della fanteria, e in mancanza di mototricicli
            o autocarri leggeri prevedeva esplicitamente di ricorrere alle salmerie, magari




            171   Comando del Corpo di Stato Maggiore, Ufficio Operazioni II, Possibilità operative fuori strada
               delle g.u. metropolitane in Libia, n. 385 del 25 gennaio 1939, AUSSME.
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            172   Comando 5  Armata, Stato Maggiore, Studio sui mezzi atti ad assicurare la mobilità tattica delle
               grandi unità libiche, n. 762 del 2 gennaio 1940, AUSSME.

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