Page 201 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            ripiegare. Nella manovra, a causa dell’oscurità e del terreno accidentato, i veicoli
            si dispersero dirigendosi a tutta velocità e con i fari accesi verso Gara Tuila
            per portarsi al più presto fuori tiro. Malgrado fossero quasi al limite di portata,
            la “sahariana” aprì immediatamente il fuoco al che i francesi spensero i fari e
            risposero sparando qualche raffica di mitragliatrice, senza fermarsi e accelerando
            anzi la corsa. Sul terreno rimase in fiamme la camionetta del LRDG, di cui nel
            suo rapporto Mattioli scriverà che era stata colpita da granate contraeree da 20
            mm a una distanza di oltre 2000 metri e che aveva preso fuoco perché carica di
            benzina, una versione non in linea con quella francese.
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               Sparpagliata e in rapido movimento, nella sua ritirata la colonna Leclerc non
            fu un bersaglio facile per i tre Ghibli che la attaccarono più volte durante la
            giornata dell’8 febbraio, ma due automezzi furono comunque colpiti e distrutti,
            con un ufficiale gravemente ferito, il tenente Arnaud, a cui fu necessario amputare
            sul posto un braccio, e un morto e tre feriti tra i senegalesi.  Il mattino del
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            giorno 9 la colonna arrivò ai pozzi di Sarra, dopo aver incendiato il FIAT 634N
            abbandonato a Gebel Sherif pochi giorni prima dalla Compagnia Sahariana di
            Cufra. Non lontano dal relitto gli uomini di Leclerc seppellirono poi i due caduti
            dello scontro del 31 gennaio rimasti sul campo, il caporale neozelandese Rex
            Beech e l’ufficiale postale di Murzuch, Colicchia, rendendo a entrambi gli onori
            militari. 32
















            30   Colonna Mobile Mattioli, Relazione sul fatto d’armi del 7 febbraio 1941 - XIX, del 10 febbraio 1941,
               AUSSME, Diario Storico Comando Truppe Sahara Libico. I rapporti italiani sottolineano
               come il rapido disimpegno degli attaccanti sia stato causato dalla reazione della colonna
               Mattioli.
            31   L’esito  di questi  attacchi fu  correttamente  valutato  dagli aviatori italiani. Alla data dell’8
               febbraio 1941 un dispaccio del Comando Forze Armate in Africa Settentrionale spedito alla
               mezzanotte ed indirizzato al Comando Supremo recita in proposito: «Nostri Ghibli avvistati
               oltre 20 automezzi nemici ad 80 km sud Cufra li hanno efficacemente mitragliati e spezzonati
               inutilizzandone almeno due» (01/1562/OP-1 dell’8 febbraio 1941, AUSSME, Rep. I-4, b. 16,
               f. 2, Presidi di Cufra e del Fezzan dal 12 gennaio al 18 febbraio 1941).
            32   K. GROSS et al., Incident at Gebel Sherif op. cit., p. 108. Nel novembre del 2006 i tre autori
               hanno visitato i luoghi del combattimento, ritrovando i resti dei quattro automezzi distrutti e
               le tracce delle due sepolture.


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