Page 207 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
Non era una preoccupazione infondata: già il 1° febbraio Leclerc aveva
trasferito il Groupe Reservé de Bombardement n° 1 (GRB 1) con i suoi Bristol
Blenheim da Fort Lamy a Ounianga con l’ordine di attaccare quotidianamente
le installazioni militari dell’oasi. La prima di queste azioni era stata eseguita nella
tarda mattinata del giorno 2 da 5 bimotori, senza ottenere risultati significativi,
e le condizioni atmosferiche ne avevano permesso la ripetizione soltanto il 5
febbraio, quando dei 4 bombardieri impegnati uno solo era arrivato su Cufra.
A dominare la scena erano l’inesperienza degli equipaggi e la loro mancanza
di familiarità con l’ambiente del deserto: il Blenheim arrivato su Cufra smarrì
la rotta e concluse la missione con un rovinoso atterraggio fuori campo a
nord di Tekkro, degli altri tre uno atterrò con i serbatoi quasi vuoti nei pressi
dell’avamposto di Gouro, a oltre cento chilometri da Ounianga, e un secondo si
perse nel deserto dove sarebbe stato ritrovato soltanto nel 1959 con i resti dei tre
uomini di equipaggio.
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Queste perdite, e il perdurare di condizioni atmosferiche difficili imposero
una certa cautela e il GRB 1 tornò su Cufra soltanto il 10 febbraio, con 5
velivoli, mentre un sesto rientrò anticipatamente per problemi ai motori. Il
bombardamento non ottenne alcun risultato pratico dal momento che nessuna
bomba cadde nel perimetro del forte e ancor più negativo fu l’esito dell’analogo
tentativo fatto il 28 febbraio da un Bristol Bombay del N. 216 Squadron della
Royal Air Force, distaccato a Ounianga a supporto delle forze della Francia
Libera. Il bombardiere non trovò l’obiettivo, ed esaurita l’autonomia dovette
scendere nel deserto, 150 chilometri a est di Auenat, dove fu poi rintracciato e
soccorso grazie alle sue trasmissioni radio. Il GRB 1, rimasto con 7 Blenheim
efficienti degli 11 disponibili all’inizio di febbraio, rientrò a Fort Lamy il 12
marzo, lasciando in zona alcuni Westland Lysander e un biplano monomotore
da trasporto Potez 29 con compiti di collegamento e di ricognizione. Erano state
queste macchine, anch’esse inquadrate nel GRB 1, a rischierarsi a Cufra il 25
febbraio per alleviare con le loro sia pur limitate capacità di trasporto il problema
logistico e soddisfare le esigenze di ricognizione a breve e medio raggio.
Se le forze aeree della Francia Libera ebbero un impatto modesto in questo
ciclo operativo, ma comunque sufficiente ad alimentare l’insicurezza dei difensori
dell’oasi, anche il concorso dell’aviazione sahariana fu piuttosto limitato, pur
potendo contare su una ben maggiore esperienza dei suoi equipaggi, e questo
37 D. CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 117. Non era questo il primo Bristol
Blenheim del GRB 1 perduto nel deserto. Il 28 dicembre, al rientro della prima e unica
missione di ricognizione su Cufra, eseguita in coppia con un altro bimotore dello stesso
tipo, un Blenheim era stato costretto dall’esaurimento del carburante a scendere in territorio
libico, dove i suoi tre uomini di equipaggio erano stati trovati ancora vivi e fatti prigionieri da
una pattuglia della Compagnia Sahariana di Cufra.
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