Page 208 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
perché alle condizioni atmosferiche non certo favorevoli si aggiunse la nota
carenza di carburante. La mattina del 21 febbraio 2 S.81 appena arrivati a Hon
da Tripoli erano decollati alla volta di Cufra, ma erano stati costretti a rientrare da
problemi tecnici, mentre la mancanza di benzina avio bloccava a terra i 7 Ghibli
e il trimotore S.81 ancora a Tazerbo. Quest’ultimo poté rientrare a Hon il 22
febbraio, e una sorta di ponte aereo organizzato con l’impiego di un S.75, arrivato
appositamente il 21 da Tripoli, consentì di recuperare il resto del dispositivo
aeroterrestre. Dopo aver rifornito il 22 febbraio a Tazerbo la colonna Mattioli,
che poté così proseguire per Zella, e aver trasportato nel volo di ritorno un
plotone di ascari, l’indomani il trimotore portò a Tazerbo la benzina necessaria
a permettere il rientro dei Ghibli, avvenuto tra il 24 e il 25 febbraio con qualche
peripezia, data la necessità per un paio di bimotori di un ulteriore rifornimento
in pieno deserto.
Con il trascorrere dei giorni l’atteggiamento della guarnigione di Et Tag si
fece se possibile ancora più passivo, e la richiesta di tregua avanzata il pomeriggio
del 28 febbraio per mettere al sicuro i feriti diede a Leclerc la certezza che il
morale degli italiani stava cedendo. Il cannoneggiamento proseguì, seppure in
modo discontinuo, e il 1° marzo il forte capitolò, non certo a causa delle perdite,
in tutto 3 libici morti e 4 feriti, ma piuttosto per la convinzione che non vi
fossero altre soluzioni possibili.
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La presa di Cufra fu la prima vittoria francese dopo l’armistizio del giugno
1940. La cattura quasi senza colpo ferire di 12 ufficiali, 47 sottufficiali e soldati
italiani e 273 libici, con un bottino di 4 cannoni da 20 mm, 3 mitragliatrici SAFAT
da 12,7 mm, 18 mitragliatrici Schwarzlose e 32 mitragliatrici FIAT 35, 8 trattori
A.S.37, 2 camion FIAT 634 e 4 autovetture FIAT 508 fu annunciata con grande
enfasi e sfruttata dal punto di vista della propaganda con una determinazione non
inferiore a quella che Leclerc e i suoi uomini avevano dimostrato sul campo.
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Insieme con una preparazione logistica molto curata, finalizzata a garantire
inizialmente un’autonomia di 800 chilometri e ad assicurare in seguito un
adeguato flusso di rifornimenti dalle lontane basi nel Ciad, fu proprio la diversa
determinazione dei contendenti a essere decisiva per l’esito dello scontro. Una
volta uscita di scena la compagnia sahariana, messa fuori gioco soprattutto dalla
mancanza di un adeguato supporto logistico, la componente fissa del presidio di
Cufra non era preparata per affrontare una situazione ben diversa dal contesto
38 M. MONTANARI, Le operazioni in Africa Settentrionale, Vol. II, Tobruk (marzo 1941-gennaio
1942), Roma, Ufficio storico Stato Maggiore Esercito, 1993, p. 62.
39 Le perdite francesi, in buona parte subite durante il prolungato duello con la compagnia
sahariana, furono di 4 morti, 3 dei quali senegalesi, e 21 feriti, con 4 veicoli distrutti (D.
CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 57-59).
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