Page 217 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
In questa prospettiva la perdita di Cufra, per quanto dolorosa, poteva essere
considerata un male minore, mentre era invece assolutamente necessario impedire
all’avversario di impadronirsi delle oasi di Socna, rafforzandone i presidi con
elementi mobili in grado non solo di aver ragione delle piccole colonne francesi
che dovessero minacciarle da sud, ma anche di contrastare con efficacia eventuali
movimenti aggiranti delle forze britanniche attestate a Marada, garantendosi poi
la possibilità di riprendere in futuro l’iniziativa. Tanto in chiave difensiva quanto
in chiave offensiva si trattava tuttavia di ipotesi da prendere in considerazione
soltanto nel medio o lungo termine. Le forze della Francia Libera non erano al
momento significative e non avrebbero potuto diventarlo prima di qualche mese.
Fino ad allora c’era poco da temere e comunque, perché un’iniziativa diretta
contro il fianco dello schieramento dell’Asse nella regione della Sirte potesse
avere un reale impatto, avrebbe dovuto essere concomitante con un’azione in
forze da parte britannica.
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Per quanto le valutazioni del Comando Supremo e dei servizi informazioni
fossero rassicuranti, era necessario limitare la libertà di manovra delle forze
avversarie nel sud sahariano, dove il collasso dell’autorità italiana avrebbe potuto
avere conseguenze imprevedibili sia dal punto di vista militare sia soprattutto da
quello politico. Il 25 febbraio 1941 fu quindi disposto dal Comando Superiore
Forze Armate Africa Settentrionale un consistente potenziamento delle forze
schierate nel Sahara Libico, con l’obiettivo di porre rimedio alle carenze emerse
durante il ciclo operativo aperto dall’incursione su Murzuch e in quei giorni
ancora in corso, con la ridotta di Cufra sotto assedio.
I provvedimenti individuati erano finalizzati a incrementare sia la potenza
di fuoco dei presidi, con l’assegnazione di batterie di artiglieria da posizione
e da campagna tratte dal campo trincerato di Tripoli, sia la loro capacità di
reazione dinamica, con la creazione di colonne mobili. Per rafforzare il presidio
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di Hon, costituito da una compagnia mitraglieri da posizione appoggiata da 2
pezzi da 47/32 e 4 da 37 mm, gli veniva così assegnato il XXXVII Battaglione
Libico, al momento a Tripoli, e sempre da Tripoli doveva spostarsi in quella
località una delle 4 batterie da 77/28 che facevano parte delle difese del campo
trincerato. Nel contempo vi doveva essere attivata una colonna mobile con una
batteria da 20 mm autocarrata su 8 armi, 6 pezzi da 37 mm montati su altrettanti
autocarri leggeri SPA “Dovunque” 35 e 4 mitragliatrici FIAT mod. 35 su altri
47 Stato Maggiore Regio Esercito, Servizio Informazioni Esercito, Incursioni nemiche contro i nostri
preside del Fezzan, Promemoria del 21 marzo 1942, AUSSME, Rep. H-3, b. 91.
48 Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale, Stato Maggiore, Potenziamento
Sahara libico, n. 03/743 O.M. del 25 febbraio 1941, AUSSME, Comando Truppe Sahara
Libico, Diario Storico.
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