Page 219 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            sahariani, con un organico ridotto all’essenziale, per semplificare il problema dei
            rifornimenti, e una larga autonomia logistica. La proposta era motivata non solo
            da ragioni di impiego ma anche da considerazioni di natura morale, mirando
            a creare in questi reparti un solido spirito di corpo. Insieme alle 5 compagnie,
            create per trasformazione delle preesistenti colonne mobili incorporando uomini
            e mezzi della 60  Compagnia Cannoni da 47/32, delle batterie da 20 mm 6  e 26
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            e delle due batterie libiche dello stesso calibro, sarebbe stato costituito un reparto
            autonomo di mitragliere da 20 mm che, oltre ad assicurare la difesa contraerea
            di Hon, avrebbe funzionato da deposito per le batterie mobili amministrandone
            il personale.
               Venti  giorni dopo il programma  era in fase  avanzata di attuazione.  Le
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            compagnie mitraglieri da posizione lasciavano piuttosto a desiderare, in quanto,
            soprattutto in quelle di Sebha, Murzuch, Ubari e Ghat, erano stati arruolati molti
            elementi nativi del Fezzan, poco motivati e poco affidabili come combattenti.
            Inoltre, l’aver sottratto alla già stentata agricoltura delle oasi una gran parte della
            manodopera locale aveva avuto un effetto negativo sulla vita delle popolazioni. Si
            pensava quindi di congedarli al più presto per sostituirli con 400 ascari provenienti
            da altre regioni della Libia, anche per evitare che la vita di guarnigione, senz’altro
            più comoda di quella del contadino, li spingesse a rifiutare il ritorno alla loro
            precedente condizione. Per il momento non si poteva fare grande affidamento
            su questi reparti, come pure sul XXXVII Battaglione Libico di Hon, che però
            faceva registrare giornalmente discreti progressi. Buona era invece l’efficienza
            delle tre compagnie meharisti dislocate a Ghat, a guardia delle provenienze dal
            Sud algerino, e in particolare dei passi del Tassili, a Serdeles, con il compito di
            vigilare sul tratto di frontiera tra In Azaua e Tenet e sulla via dello Uadi Tarat, e
            a Traghen, per sorvegliare la larga fascia sabbiosa non percorribile da automezzi
            tenendo nel contempo sotto controllo le provenienze da Tummo e dal Tibesti con
            un plotone distaccato a Tegerhi. Altrettanto positivo era il giudizio sul Gruppo
            Irregolare Gioffra, dislocato con 300 uomini a Uaddan e 80 a Socna, al quale i
            250 cammelli permettevano di coprire fino a una distanza di 200 chilometri le
            direzioni meno guardate dagli altri reparti.
               Le  formazioni  cammellate, per quanto soddisfacenti dal punto di vista
            dell’affidabilità dei gregari e della qualità dei quadri, avevano limiti evidenti e
            ben noti che non ne potevano fare l’elemento di punta della difesa del Sahara
            Libico. Questo ruolo spettava alle 5 compagnie sahariane in via di formazione,
            delle quali alla data del 5 aprile tre avevano già le mitragliere da 20 mm e i pezzi
            da 47/32 installati su autocarri FIAT 634, con i mitraglieri e le squadre fucili


            52   Comando Militare del Sahara Libico, Relazione sui reparti dislocati nel Sahara Libico, n. 02489/
               Op del 5 aprile 1941, AUSSME, Comando Truppe Sahara Libico, Diario Storico.


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