Page 224 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
prescindere da precisi accordi con il Comando Superiore delle Forze Armate in
Africa Settentrionale che avrebbe dovuto garantire la sicurezza dei campi e il
flusso dei rifornimenti, così da evitare il trasporto in volo del carburante e degli
altri materiali necessari alla loro operatività.
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Negli stessi termini, ma in forma più stringata, il Comando Supremo, a firma
del sottocapo di stato maggiore generale, generale Alfredo Guzzoni, comunicò
a Supercomando ASI l’impossibilità di soddisfare la richiesta di un reparto di
Me.110, chiedendo un parere in merito ai CR.42 con travetti alari. Era un’inutile
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duplicazione di messaggi, dal momento che si trattava di comunicazioni
dall’identico contenuto avviate su due catene parallele, ed era l’ovvia conseguenza
della mancanza di una visione unitaria dello strumento militare. Gariboldi, nel
sottolineare come le sue richieste fossero finalizzate ad «assicurare tempestivo e
potente intervento contro possibili azioni degaulliste», accettò comunque l’invio
di CR.42 con travetti portabombe alari e anche di quegli S.81 che a tempo debito
sarebbero usciti dalle officine di riparazione. Dato il numero di trimotori già
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schierati a Hon, o comunque lì destinati, il comando della 5 Squadra Aerea
a
stabilì nel frattempo che gli S.81 sarebbero stati inquadrati in una Squadriglia
Avio Sahariana di nuova formazione.
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a
Come anticipato dal comando della 5 Squadra Aerea i biplani attrezzati per
l’impiego di bombe alari da 50 chilogrammi avrebbero dovuto sostituire a Hon
gli 8 CR.42 del 18° Gruppo e i 4 S.81 avrebbero raddoppiato il loro numero con i
2 in arrivo dall’Italia e altri 2 in approntamento a Castel Benito. Il raggio d’azione,
calcolato in 300 chilometri per i monoposto FIAT e in 600 per i trimotori, era
indubbiamente inferiore all’esigenza, ma esisteva la possibilità di impiegarli su
obiettivi lontani a patto di predisporre dei campi di appoggio trasportandovi
da Hon carburante e munizioni. Non era infine da escludere un concorso
occasionale dell’aviazione tedesca che, se non poteva cedere reparti organici,
era però disponibile a rischierare qualche Ju.88 o qualche Me.110 a Hon o Zella,
se e quando questo campo fosse stato opportunamente rifornito, per azioni
offensive verso Cufra o nella zona di Murzuch. Nel complesso si riteneva quindi
59 Stato Maggiore Regia Aeronautica (Superaereo), Provvedimenti per la difesa del Sahara Libico, n.
1B/5040 del 17 marzo 1941, AUSSMA, b. 75, f. 29, Difesa Sahara Libico.
60 Comando Supremo, Stato Maggiore Generale, Difesa aerea del Sahara Libico, n. 7278 Op. del 20
marzo 1941, AUSSME, Rep. I-4, b. 16, f. 1, Avvenimenti nel Sahara Libico. Potenziamento
difesa aerea.
61 Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale, Stato Maggiore, telegramma allo
Stato Maggiore Generale n. 01/2925 Op. del 25 marzo 1941, AUSSME, Rep. I-4, b. 16, f. 1,
Avvenimenti nel Sahara Libico. Potenziamento difesa aerea.
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62 Comando 5 Squadra Aerea, Ufficio Ordinamento e Servizi, Rafforzamento Sahara Libico, n.
6672/008 del 1° aprile 1941, AUSSMA, b. 75, f. 29, Difesa Sahara Libico.
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