Page 226 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            della buona capacità di carico, che gli consentiva di imbarcare un armamento
            di caduta di 80 spezzoni da 2 kg, della robustezza della struttura e del basso
            consumo, in media 80 litri l’ora. Il numero di macchine disponibili nel marzo
            1941 era insufficiente a far fronte al moltiplicarsi delle esigenze e all’inevitabile
            usura del materiale, con il rischio di dover utilizzare per il servizio di esplorazione
            e di collegamento altri  tipi di velivolo  dai  consumi di gran  lunga superiori,
            aggravando il problema logistico, e meno adatti all’ambiente del deserto per la
            presenza di componenti meccaniche, oleodinamiche e  pneumatiche delicate,
            come  i  carrelli retrattili.  Supercomando ASI chiedeva perciò  l’assegnazione
            in tempi brevi di almeno una cinquantina di Ca.309 da ordinare all’industria
            con l’urgenza del caso, accantonando per il momento la costruzione dei nuovi
            modelli eventualmente allo studio.
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               La richiesta, fatta propria dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale
            Mario Roatta, portò effettivamente la Regia Aeronautica a ordinare 50 Ghibli.
            ma l’industria non fu in grado di provvedere alla loro fornitura entro l’estate del
            1941, come auspicato da Gariboldi. Nel mese di luglio le consegne dovevano
            infatti ancora iniziare e si puntava ad avere le prime 5 macchine in settembre e le
            altre a seguire nella misura di 8 al mese.  Anche questa previsione sarebbe stata
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            peraltro disattesa e i 50 velivoli sarebbero stati consegnati solo tra il novembre
            del 1941 e il maggio del 1942, mancando così la scopo di reintegrare la dotazione
            dell’aviazione sahariana. Né le cose sarebbero cambiate nel 1942 dal momento
            che all’inizio  dell’estate  sarebbero  stati  disponibili  non  più di una decina di
            esemplari del prezioso bimotore. La formula del Ca.309 si confermava quanto
            mai indovinata, ma non si può non rilevare l’incapacità dell’industria non solo di
            proporne un valido aggiornamento, ma anche di rilanciare con la dovuta urgenza
            la produzione di un velivolo che aveva nella semplicità costruttiva uno dei suoi
            punti di forza. 70

               Il dato dei velivoli disponibili alla data del 1° aprile 1941 riflette il contenuto
            di questo  scambio di messaggi, presentando un quadro  per molti versi



            68   Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale, Stato Maggiore, Ufficio Aviazione,
               Richiesta velivoli “Ghibli”, n. 0/200 R.A. del 22 marzo 1941, AUSSME, Diario Storico Stato
               Maggiore Regio Esercito.
            69   Stato Maggiore Regio Esercito, Comando Superiore Aviazione, Velivoli Ghibli per l’A.S., n.
               22235 del 16 luglio 1941, AUSSME, Diario Storico Stato Maggiore Regio Esercito.
            70   La produzione del Ca.309 fu di 24 macchine nel 1936, 24 nel 1937 e 30 nel 1938, in risposta
               a commesse del Governo della Libia; 21 nel 1940, 50 tra il novembre del 1941 e il maggio
               del 1942, 30 tra l’ottobre del 1942 e il marzo del 1943, 50 tra il marzo e l’agosto del 1943,
               in risposta a ordini della Regia Aeronautica, con altre 14 consegnate successivamente alla
                                                                         a
               Repubblica Sociale Italiana (AA.VV., Dimensione Cielo, Aerei Italiani della 2  Guerra Mondiale,
               Vol. 5, Bombardieri, Roma, Edizioni Bizzarri, 1973, p. 23-28).

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