Page 241 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            I SABOTATORI DEL SAS





               L’estate del 1941 vide al Cairo la nascita di un reparto di forze speciali destinato
            ad  acquistare una  fama  leggendaria  che lo  circonda  ancora  oggi, alimentata
            anche da quel particolare approccio, apparentemente irriverente di ogni forma
            di disciplina, che da sempre caratterizza questi reparti, e che, lungi dall’essere
            espressione di sciatteria, è invece il risultato dell’abitudine a operare al di fuori di
            qualunque schema e oltre i confini dell’ortodossia.
               Il capitano Archibald David Stirling, classe 1915, di antica e nobile famiglia
            scozzese,  era  un  altro  esponente  di  quell’alta  società  così  ben  rappresentata
            nell’esercito  britannico  in  generale  e  nei  ranghi  delle  unità  del  deserto  in
            particolare, dove uomini come Stirling erano  attirati non  solo dal senso del
            dovere ma anche, se non soprattutto, dallo spirito di avventura e dal desiderio
            di combattere. Con loro c’era una vasta umanità proveniente da ogni angolo
            dell’impero e dal passato più diverso, tanto da far dire, con una certa esagerazione
            ma non senza qualche ragione, che in quei reparti si trovavano insieme uomini
            usciti dalle scuole più elitarie e dai sobborghi più malfamati.
               Ottenuto  un  brevetto  di  ufficiale  nelle  Scots  Guards  nel  1937,  attraverso
            quella peculiare istituzione del mondo universitario britannico che era l’Officer
            Training Corps, nel giugno del 1940 Stirling si era arruolato volontario nel No.
            8 Commando e nella primavera del 1941, quando questo era stato sciolto, si
            era ritrovato al Cairo  senza un incarico preciso.  Colpito dalle  imprese  dei
            paracadutisti  tedeschi in Belgio,  nei  Paesi  Bassi  e  soprattutto  a Creta,  aveva
            deciso di sperimentare in proprio l’uso del paracadute, quale primo passo verso
            la creazione di una speciale unità di sabotatori-paracadutisti, un’idea che aveva
            concepito insieme a un ufficiale delle Welsh Guards, il tenente John Steele Lewes,
            come lui desideroso di azione. La sera di un giorno di giugno, Stirling, pur senza
            avere alcuna preparazione specifica, si unì a Lewes e ad altri quattro volontari per
            effettuare il primo lancio nel deserto di paracadutisti britannici. Questo primo
            esperimento avrebbe potuto essere la fine della sua carriera perché il paracadute
            si impigliò nei piani di coda del Vickers Valiant che aveva portato in quota i sei
            uomini, e pur riuscendo poi a sfilarsene non si aprì del tutto, depositandolo
            al suolo con un impatto violento che gli costò una lunga degenza all’ospedale
            militare scozzese del Cairo.

               I postumi dell’incidente avrebbero perseguitato Stirling per tutta la vita, ma
            quelle settimane di forzata immobilità gli permisero di mettere su carta il suo
            progetto di un’unità speciale destinata a infiltrarsi dal cielo in piccoli gruppi nelle


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