Page 106 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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                  Fu uomo di grande intelligenza e di alto senso pratico, co-
               mandante  autorevole  e  deciso,  esperto  marinaio.  Interessato
               agli studi sulla condotta della navigazione, nel 1927 pubblicò
               per l’Istituto idrografico l’importante trattato Manuale dell’uf-
               ficiale di rotta, opera meritoria, di alta valenza professionale,
               nota anche ai giorni nostri, oggetto di continue revisioni e ag-
               giornamenti.



               BUSSEI ETTORE
                  Capitano di vascello, croce al merito di guerra, grande uffi-
               ciale dell’ordine della Corona d’Italia. Matematico d’eccezio-
               ne, brillante inventore.
                  Nato a Livorno il 7 agosto 1897, fu ammesso all’Accade-
               mia Navale nel 1913 in qualità di allievo del Corpo macchi-
               nisti, venendo trasferito nel 1915 ai corsi normali del Corpo   Il comandante Bussei, al centro della fotografia, conversa con
               degli ufficiali di vascello e conseguendo nel 1917 la nomina   l’ammiraglio Aimone di Savoia Aosta, alla presenza di ufficiali
               a guardiamarina. Dopo imbarchi nei gradi di ufficiale inferio-  della Marina germanica. La Spezia, marzo 1943.
               re su varie unità, fra le quali l’incrociatore corazzato Pisa, le       (Archivio Storia Militare)
               Flottiglie M.A.S. di Venezia e Spezia e la corazzata Vittorio
               Emanuele negli anni 1917-1921, fu promosso tenente di va-  alla  costituzione  della  società  C.A.P.  (Costruzioni Aeronau-
               scello. Portato alla matematica, si rivelò già nel 1919 brillante   tiche Progetti), alla cui compartecipazione intervennero altre
               inventore con particolare inclinazione per i problemi legati ai   importanti ditte del settore. Il nuovo mezzo, denominato BUS,
               sistemi girostatici nel campo della direzione del tiro, ideando   abbreviazione del suo nome, basato su apparati e strumenti già
               per proprio conto il gimetro, uno strumento capace di misurare   disponibili e collaudati, fu allestito celermente, richiamando
               gli spostamenti laterali del bersaglio rispetto alla linea di mira.   l’attenzione dello stato maggiore del ministero Marina, che nel
               Perfezionato e brevettato, il nuovo strumento divenne, assieme   marzo del 1943 lo segnalò all’attenzione del capo del governo
               all’inclinometro, una componente delle future centrali di tiro   più come possibile mezzo d’assalto che di veloce mezzo silu-
               elettromeccaniche della Marina.                         rante, come nelle idee del suo inventore. Promosso nel frat-
                  Destinato nel 1925 alla Direzione artiglieria e armamenti   tempo capitano di vascello in ausiliaria, nuovamente per meriti
               di Spezia e quindi per quattro anni all’Accademia Navale nel   eccezionali, proseguì con tenacia la realizzazione del progetto,
               ruolo di insegnante, nel 1929 fu collocato in congedo provvi-  ma i susseguenti eventi dell’armistizio (8 settembre 1943), se
               sorio, avendo rinunziato all’avanzamento in attesa del colloca-  da una parte posero fine a una sua aperta collaborazione con
               mento in ausiliaria e contemporaneamente trattenuto in servi-  la Marina della R.S.I. e della Germania, tuttavia non impedi-
               zio. Assunse subito la direzione dello “Stabilimento centrali di   rono il completamento del programma fino alla produzione di
               tiro” della società San Giorgio di Spezia. Il successo all’inizio   prototipi che furono provati nel 1944 sul lago di Como e in
               degli anni Trenta delle centrali di tiro tipo “G”, via via sempre   Germania, quando la fine del conflitto pose termine alla speri-
               più perfezionate e adottate, oltre che dalla R. Marina, anche   mentazione. Il programma del BUS fu in seguito ripreso que-
               da Marine straniere lo incoraggiarono a proseguire nei propri   sta volta sostenuto dalla Marina nell’ambito della ricostituita
               studi, approdando in seguito a interessanti sistemi di stabiliz-  società C.A.P. (Centro Autonomo Progettazione) fino a che nel
               zazione giroscopica delle artiglierie navali.           1953, un nuovo prototipo dell’aliscafo fu da lui completato in
                  Promosso 1° tenente di vascello nel 1933, fu nell’agosto   via privata e sottoposto a sperimentazione, che se da una parte
               dell’anno  successivo collocato in ausiliaria  e promosso nel   convalidò pienamente la bontà del progetto, dall’altra mise in
               1936 capitano di corvetta e nel 1938 capitano di fregata per   luce un’insufficienza di caratteristiche idonee a garantire affi-
               meriti eccezionali. Richiamato in temporaneo servizio attivo   dabilità operativa in campo militare, venendo perciò rifiuta-
               per esigenze di guerra – il secondo conflitto mondiale era ini-  to dalla Marina. Il progetto all’epoca all’avanguardia, troppo
               ziato – seguì la messa a punto dei sistemi della direzione di   avanzato per il tempo, costituì l’anello di congiunzione con
               tiro delle nuove navi da battaglia classe “Littorio”, venendo   le nuove unità veloci costiere italiane, che trovarono vent’an-
               assegnato alla stato maggiore al ministero. Per i suoi meriti   ni dopo con gli aliscafi della classe “Sparviero”, costruiti con
               scientifici nel 1942 fu decorato dal re Vittorio Emanuele III   l’apporto di un’importante ditta statunitense del campo aero-
               della commenda di grande ufficiale dell’ordine della Corona   nautico, il momento ideale della realizzazione.
               d’Italia. Fu in questo periodo che elaborò il progetto di un ali-  Dopo lo scioglimento della C.A.P. avvenuto nel 1960, pur
               scafo basato su un sistema di stabilizzazione inerziale su giro-  continuando caparbiamente il suo tentativo di riproporre alla
               scopi per il comando e il controllo dell’altezza del “volo” del   Marina il BUS in associazione con altro partner, la sua azione
               mezzo sulla superficie del mare. Il relativo brevetto fu da lui   si esaurì per l’ancora immatura tecnologia del tempo.
               depositato nel frattempo, partecipando con parte del capitale   Morì a Roma pochi anni dopo, il 16 febbraio 1965.
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