Page 129 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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Nel dopoguerra fu comandante di torpediniere, tra cui la 69 governo. Mantenne il proprio incarico fino al febbraio 1945.
PN, con la quale effettuò la crociera sul Danubio del 1920 e Fu in seguito destinato al Segretariato generale della Mari-
da capitano di corvetta fu in comando dei cacciatorpediniere na e quindi fu presidente del Consiglio superiore di Marina.
Generale Antonio Chinotto e Vincenzo Giordano Orsini. Da Fu eletto al Senato della Repubblica nella prima legislatura
capitano di fregata alternò destinazioni a terra presso il mini- (1948-1953), ricoprendo l’incarico di sottosegretario alle Fi-
stero della Marina e la Direzione delle armi e armamenti navali nanze nel VI governo De Gasperi.
a Spezia, a imbarchi, prima come sottocapo di stato maggiore Il 1° marzo 1949 fu collocato a disposizione ed in ausiliaria
della Divisione navale speciale e poi come comandante degli per limiti d’età dal 1° gennaio 1950.
esploratori Alvise da Mosto e Ugolino Vivaldi (1921-1922). Morì a Barletta l’11 gennaio 1975.
Promosso capitano di vascello, nel periodo 1932-1934 fu ad- Con lui scomparve un’insigne figura di ammiraglio, che
detto navale a Washington, e al rimpatrio fu nominato aiutante ricoprì in pace e in guerra incarichi importanti e di grande re-
di campo onorario del re Vittorio Emanuele III. Nuovamente sponsabilità, che assolse con dirittura di carattere ed eminenti
a bordo con incarico di capo di stato maggiore aggiunto della doti di mente e di cuore. A lui ed al figlio Mario, anch’egli
a
1 Divisione navale sull’incrociatore pesante Pola (1935), fu ammiraglio di squadra, la città di Barletta ha dedicato un viale.
poi per breve tempo in comando degli incrociatori Giovanni
delle Bande Nere e Zara (1936). Promosso contrammiraglio
nel 1937, fu destinato in Libia quale comandante superiore di CASSONE FORTUNATO
Marina fino al febbraio 1940, conseguendo nel 1939 la pro- Contrammiraglio, medaglia
mozione ad ammiraglio di divisione. Rimpatriato ebbe il co- d’argento al valore militare, me-
a
mando della 4 Divisione navale fino al maggio 1940 e quindi daglia di bronzo al valore milita-
a
della 2 Divisione navale fino all’agosto dello stesso anno, par- re, ufficiale dell’ordine dei santi
tecipando in tale ultimo periodo con gli incrociatori Giovanni Maurizio e Lazzaro, ufficiale
delle Bande Nere e Bartolomeo Colleoni allo scontro di Capo dell’ordine della Corona d’Italia.
Spada. Dall’agosto del 1940, per un anno, fu in comando della Nato a Livorno il 25 novem-
7 Divisione navale con insegna sugli incrociatori Eugenio di bre 1828, si arruolò nella Marina
a
Savoia e Emanuele Filiberto duca d’Aosta, con la quale prese granducale di Toscana, venendo
parte ad intensa attività di protezione del traffico, a bombarda- nominato nel 1853 primo piloto.
menti contro costa e posa di sbarramenti in zone fortemente in- Da quell’anno fino al 1858, quando fu promosso sottotenente
sidiate. Per il comportamento in guerra fu insignito della croce di vascello, ebbe imbarchi sull’avviso a ruote Giglio e poi sulle
di cavaliere dell’ordine militare di Savoia, della medaglia d’ar- pirocannoniere Veloce – con la quale prese parte alla campagna
gento al valore militare sul campo e della decorazione dell’A- in Adriatico del 1859 al seguito della squadra sarda – e Ardita,
quila tedesca di 2 classe da parte del governo germanico. entrata a far parte della Marina sarda nel 1860. In tale anno fu
a
Fu direttore generale del personale e dei servizi generali
nel periodo 1941-1943. Assunse l’incarico di comandante in promosso luogotenente di vascello, continuò gli imbarchi su
navi a vela e a vapore, partecipando alla guerra del 1860 con-
capo del Dipartimento militare marittimo di Napoli il 7 agosto tro l’Austria, durante la quale ricevette la medaglia d’argento
1943. All’armistizio del successivo 8 settembre, al precipitare al valore militare per essersi distinto al blocco e all’assedio di
degli eventi che portarono anche a scontri tra marinai italiani e
soldati germanici in prossimità dell’edificio del Dipartimento, L’avviso a elica Vedetta, qui ripreso a Genova nel luglio del 1886,
al fine di evitare una possibile cattura, in ciò seguendo le diret- al comando del quale il capitano di fregata Cassone effettuò la
tive emanate dal sottocapo di stato maggiore della missione in Estremo Oriente.
Marina ammiraglio Sansonetti (vds.), il giorno 11
si portò, insieme a suoi più stretti collaboratori,
nel vicino palazzo Coda Nunziante appartenen-
te al suo capo di stato maggiore, permanendovi
fino al 30 settembre 1943, giorno della liberazio-
ne di Napoli dall’occupazione germanica. In tale
sede occulta poté mantenere i contatti con i suoi
dipendenti e seguire l’evolversi della situazione.
Tale comportamento fu pienamente approvato dal
capo di stato maggiore della Marina. Il 30 settem-
bre riprese possesso della propria sede di coman-
do devastata, riattivandola dal giorno seguente 1°
ottobre: ricevette il colonnello americano Hume
che assumeva temporaneamente il governo mili-
tare e civile della città, ed incontrò il 2 ottobre
l’ammiraglio inglese Morse, comandante alleato
del Tirreno meridionale, con i quali stabilì rappor-
ti di collaborazione, in accordo alle direttive del