Page 189 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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to alla Direzione armi di Taranto, La Spezia e Roma. Capitano terno, tra i quali la nave da battaglia Duilio, la nave idrogra-
di fregata in comando del cacciatorpediniere Libeccio, parte- fica Ammiraglio Magnaghi, sulla quale compì una campagna
cipò alle operazioni militari in Spagna (1936-1937). Promosso idrografica (1923-1924), e un’altra sulla nave idrografica Scil-
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capitano di vascello nel 1939, all’entrata in guerra dell’Italia la (1925) come ufficiale in 2 , fu nel 1927 destinato all’Ac-
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nella 2 guerra mondiale (10 giugno 1940) era destinato al co- cademia Navale quale ufficiale addetto agli allievi, venendo
mando squadra sommergibili quale capo di stato maggiore, promosso tenente di vascello.
ma già il successivo 15 luglio assunse il comando della 13 a Dopo il corso “I” a Genova, al termine del quale conseguì
Squadriglia cacciatorpediniere a bordo del Granatiere, che l’abilitazione al servizio idrografico, fu nel marzo del 1928 im-
mantenne sino all’ottobre del 1941, quando passò al coman- barcato come idrografo sulla nave posacavi Città di Milano,
do dell’incrociatore Giuseppe Garibaldi fino al gennaio 1943. impegnata nel Mare Artico nel compito di fornire appoggio
a
Con la 13 Squadriglia partecipò agli scontri di Capo Teulada alla spedizione del generale del Corpo del genio aeronautico
e di Gaudo, distinguendosi per ardimento e perizia marinare- Umberto Nobile, che con il dirigibile Italia tentava di raggiun-
sca; con il Garibaldi prese parte alla battaglia di mezzo giugno gere il Polo Nord. Ufficiale in 2 della torpediniera Giacinto
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1942, reagendo con abilità e decisione agli attacchi aerei. Per Carini (1930-1931), insegnante all’Accademia Navale (1932),
la lunga attività di guerra fu decorato di due medaglie di bron- ufficiale in 2 del nuovo cacciatorpediniere Bettino Ricasoli
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zo al valore militare, di una croce di guerra al valore militare e (1933-1934) fu, dopo il periodo di Scuola di comando navale,
di una d’argento poi commutata in croce di cavaliere dell’or- destinato al comando della torpediniera Marcello Prestinari
dine militare d’Italia. (1935-1937), dove fu promosso capitano di corvetta.
All’armistizio dell’8 settembre 1943, destinato a Roma Dopo vari comandi navali, tra i quali quello della torpedi-
presso il Comando supremo, si sottrasse alla cattura delle for- niera Vega e della 10 Squadriglia torpediniere, con cui parteci-
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ze germaniche e rimase in clandestinità durante l’occupazione; pò alle operazioni militari in Spagna, della torpediniera Nicola
alla liberazione della città da parte delle forze alleate (4 giugno Fabrizi e della relativa squadriglia, la 7 , l’entrata in guerra
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1944) riassunse lo stesso incarico presso il Comando supremo. dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (10 giugno 1940) lo
Promosso contrammiraglio nel 1945 e ammiraglio di divi- colse, capitano di fregata, a Rodi al comando del posamine
sione nel 1947, fu comandante militare marittimo della Sicilia Legnano e contemporaneamente nell’incarico di ufficiale su-
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nel biennio 1947-1949 e quindi comandante della 3 Divisione periore addetto all’Ufficio di stato maggiore del comando delle
navale (1949-1950). Assunse poi l’incarico di comandante in FF.AA. in Egeo.
capo del Dipartimento marittimo di Napoli dal 1950 al 1952, Rimpatriato, dal settembre del 1942 ebbe il comando del
conseguendo nel 1951 la promozione ad ammiraglio di squa- nuovo cacciatorpediniere Velite, dopo averne curato l’allesti-
dra. Dal 1952 al 1955 comandante in capo del Dipartimento mento, e dal maggio del 1943 del nuovo incrociatore leggero
militare marittimo della Spezia e dal 1955 al 1956 comandan- Scipione Africano, col quale sostenne in luglio un vittorioso
te in capo della Squadra navale. Fu infine vicepresidente del combattimento notturno contro unità sottili veloci britanniche
Consiglio superiore di Marina e dal 1958 al 1960 presidente che tentavano di impedirne il passaggio nello stretto di Mes-
del Consiglio superiore delle FF.AA. sina.
Collocato in ausiliaria per limiti d’età nel 1960, morì a Dal marzo del 1944 – in aprile capitano di vascello – al
Roma il 14 gennaio 1983. dicembre del 1945 fu destinato al Gabinetto del ministro per
poi ricoprire, mantenendola fino all’ottobre del 1946, la cari-
ca di capo di stato maggiore del comando militare marittimo
DE PELLEGRINI autonomo dell’Alto Adriatico; dal 1946 al 1947 fu destinato a
dai COI ERNESTO bordo al comando della nave da battaglia Italia e successiva-
mente, dal giugno 1947, del Gruppo navi da battaglia. Dal set-
Ammiraglio di squadra, me-
daglia d’argento al valore mili- tembre 1947 al settembre 1949 comandò la Scuola di comando
navale e quindi a terra, a Roma, ebbe l’incarico di capo reparto
tare, medaglia di bronzo al va- operazioni presso lo stato maggiore.
lore militare (due concessioni), Contrammiraglio nel 1954, fu nel biennio 1956-1958 capo
croce di guerra al valore militare di stato maggiore aggiunto presso il Comando in capo delle
(due concessioni), croce al me- forze alleate del Mediterraneo a Malta. Ammiraglio di divi-
rito di guerra, ufficiale dell’or- sione nel 1958, ebbe il comando della 2 Divisione navale e
a
dine della Corona d’Italia, ca- quindi (1961-1962) fu direttore generale degli ufficiali e dei
valiere di gran croce dell’ordine servizi militari e scientifici. Comandante in capo della Squadra
della Repubblica Italiana. navale da ammiraglio di squadra (1962-1963), fu successiva-
Nato a Roma l’11 genna-
io 1904, nel 1917 fu ammesso mente comandante del Mediterraneo centrale e comandante in
capo del Dipartimento militare marittimo del basso Tirreno a
all’Accademia Navale di Li- Napoli.
vorno, conseguendo nel 1922 la Collocato nel 1967 in posizione ausiliaria, morì a Napoli il
nomina a guardiamarina. Dopo 4 dicembre 1975.
gli imbarchi da ufficiale subal-