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322 Uomini della marina 1861-1946
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italo turca da allievo, temporaneamente imbarcato sulla nave nel 1947, ebbe il comando della 2 Divisione navale (1946-
scuola Flavio Gioia, alla prima guerra mondiale sulla nave 1948). Ammiraglio di squadra nel 1949, fu comandante del
da battaglia Vittorio Emanuele, quindi destinato alla brigata Dipartimento militare marittimo della Spezia (1950-1952) e co-
Marina e infine, nel 1918, promosso tenente di vascello, sui mandante in capo della squadra navale (1952-1953). Fu poi vice
sommergibili N.1 e N.3. Fu in comando di torpediniere e della presidente del consiglio superiore delle forze armate; nel gen-
cannoniera fluviale Ermanno Carlotto in Cina. naio 1955 fu collocato a disposizione e nel 1960 in ausiliaria.
Promosso capitano di corvetta nel 1928, ebbe il comando Si spense a Genova il 29 gennaio 1979.
dei cacciatorpediniere Nazario Sauro e Francesco Nullo negli
anni 1931-1932, e promosso capitano di fregata nel 1933 fu al
ministero e ritornò a bordo l’anno successivo quale comandan- MANFRONI CAMILLO
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te in 2 dell’incrociatore Trento, impegnato in una campagna in Docente universitario, grande
Cina, per poi assumere al rientro in Italia la carica di sottocapo ufficiale dell’ordine della Corona
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di stato maggiore della 5 Divisione navale. Fu quindi coman- d’Italia, ufficiale dell’ordine dei
dante dell’esploratore Leone, con il quale prese parte alla cam- santi Maurizio e Lazzaro. Storico
pagna dell’Africa Orientale del 1935-1936. marittimo, scrittore. Senatore del
Promosso capitano di vascello nel 1938, ebbe il comando
dell’incrociatore leggero Alberico da Barbiano, passando nel Regno.
Nato a Mortara (Pavia) il 13
maggio 1940 al comando dell’incrociatore pesante Gorizia, giugno 1863, dopo gli studi clas-
ove un mese dopo lo colse l’entrata in guerra dell’Italia (10 sici si laureò nel 1884 presso
giugno 1940). Tenne tale comando per un anno, partecipando l’Università di Roma in lettere e
alle battaglie di Punta Stilo e di Capo Teulada, portando con filosofia. Dopo due anni, nel 1886,
perizia al fuoco la propria unità, e a numerose missioni di scor- a seguito di concorso, fu nominato professore provvisorio di
ta convogli e ricerca di forze nemiche, meritando due medaglie italiano, storia moderna e contemporanea e geografia all’Acca-
di bronzo al valore militare sul campo e una croce di guerra al demia Navale di Livorno, dove rimase fino al 1896.
valore militare sul campo. Gli anni trascorsi a Livorno furono decisivi per la matura-
Comandante di Marina Bengasi dal 23 settembre al 23
dicembre 1941, data del primo sgombero, e nuovamente dal zione dei suoi interessi di studio e di ricerca per la storia nava-
le, campo allora poco esplorato dagli storici italiani, iniziando
7 febbraio 1942 al 19 novembre 1942, data dell’abbandono con una serie di articoli e monografie preparatori: La Marina
definitivo della città, in circostanze di guerra particolarmente militare del Granducato mediceo, due volumi, Roma, 1893-
difficili profuse ogni energia per garantire la massima efficien- 1896; Storia della Marina italiana dalla caduta di Costantino-
za del porto e assicurare in entrambe le occasioni di sgombero poli alla battaglia di Lepanto, Roma, 1897, opera completata
l’ordinato deflusso dei prigionieri, dei feriti e dei civili, prov- da Storia della Marina italiana dalle invasioni barbariche al
vedendo alla distruzione del materiale, lasciando per ultimo trattato di Ninfeo (400-1261), del 1899, e da Storia della Mari-
la stessa base e rendendola, nella seconda occasione, inutiliz- na italiana dal trattato di Ninfeo alla caduta di Costantinopoli
zabile al nemico. La croce di cavaliere dell’ordine militare di (1261-1453), edita a Livorno nel 1902.
Savoia e una medaglia d’argento al valore militare sul campo Successivamente, lasciata l’Accademia Navale e divenuto,
furono il riconoscimento alla sua opera. Da parte del governo a seguito di concorsi, docente in varie università nazionali, si
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germanico ricevette le croci di ferro di 2 e di 1 classe. propose il recupero di una tradizione marittima italiana ancora
Promosso contrammiraglio il 1° gennaio 1943, nel succes-
sivo mese di marzo fu nominato comandante del settore mi- negletta, divulgando e difendendo le glorie marinare italiche
antiche e recenti, grazie anche al rapporto di amicizia che lo le-
litare marittimo di Trapani. Allo sbarco alleato in Sicilia (10 gava all’ammiraglio Thaon di Revel (vds.). Collaborò pertanto
luglio 1943) prese tutte le misure e attuò tutte le disposizioni con centinaia di articoli e recensioni alla Rivista Marittima,
previste in caso di caduta della base. Rifiutò il 18 luglio la so- prendendo parte nel 1897 alla fondazione della Lega Nava-
stituzione, prevista da tempo, da parte di un ufficiale generale le, della quale diresse a lungo l’omonimo quindicinale e curò
dell’Esercito, ritenendola non confacente all’etica militare, in alcuni opuscoli promozionali. Fu membro della commissione
considerazione del precipitare degli eventi. Dispose due giorni per la riforma dell’Accademia Navale, e negli anni 1918-1919
dopo la totale distruzione del porto di Trapani, opere murarie e fu anche addetto all’Ufficio Storico della Marina.
banchine incluse, dei depositi munizioni, di nafta e di benzina, La prima guerra mondiale, e soprattutto l’amarezza per
nonché di quello di Marsala. Per tali distruzioni nel 1945 fu de- il trattamento riservato all’Italia dal trattato di pace di Parigi
nunciato da un comitato cittadino, ma fu prosciolto in istrutto- del 1919, fu l’evento che consolidò il suo interesse e lo studio
ria per aver fedelmente ottemperato alle disposizioni di guerra. della storia navale contemporanea in un quadro politico che
Trapani fu occupata dalle forze americane il 23 luglio, egli fu lo portava con crescente partecipazione a sostenere l’operato
fatto prigioniero e avviato negli Stati Uniti, da dove rientrò nel in tale campo del regime al potere. Di tale periodo furono il
febbraio 1944. Per il suo comportamento a Trapani fu insignito secondo volume della Guerra italo-turca, edito a Roma nel
della terza medaglia di bronzo al valore militare. 1926 a completamento del primo volume scritto da Giovanni
Riprese servizio a Taranto quale comandante per breve pe-
riodo di Marina Taranto, e quindi assunse la carica di direttore Roncagli, L’Italia nelle vicende marinare della Tripolitania,
Intra, 1935 e, soprattutto, Gli affondatori, Rizzo, Ciano, Pa-
generale del C.R.E.M. (1945-1946). Ammiraglio di divisione