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472 Uomini della marina 1861-1946
Effettuò pertanto numerose ardue missioni di guerra e di
scorta convogli, sempre animato da spirito offensivo, in mari
fortemente insidiati, sapendo infondere slancio ed entusiasmo
al proprio equipaggio. In occasione del siluramento della sua
unità da parte di aerosiluranti nemici seppe con serena fermez-
za fronteggiare la difficile situazione, riuscendo a condurre
l’unità in porto. Le numerose decorazioni al valore militare
sopra riportate testimoniano la lunga e valorosa sua attività in
guerra. Fu poi destinato all’Alto comando della Marina (Su-
permarina), ove lo colse l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Si sottrasse alla collaborazione con la R.S.I. e con le autorità
germaniche, rimanendo in territorio occupato. Alla liberazione
di Roma (4 giugno 1944) si presentò al centro di raccolta della
capitale e nel 1945 gli fu assegnato l’incarico di comandan-
a
te in 2 dell’arsenale di Taranto. Promosso contrammiraglio L’ammiraglio Rubartelli riceve il re Vittorio Emanuele III in visita
nel 1947 e ammiraglio di divisione nel 1949, fu comandante alla base navale di Brindisi, novembre 1943.
dell’arsenale di Taranto dal 1947 al 1949, coadiutore del comi-
tato direttivo del Centro alti studi militari dal 1949 al 1951, co-
a
mandante della 2 Divisione navale nel 1951-1952. Dal 1952 Rosso e nei mari della Libia. Ebbe poi destinazione all’Istituto
al 1955 fu direttore generale degli ufficiali e dei servizi militari idrografico come vicedirettore (1931-1932), e, dopo un bre-
e scientifici, conseguendo nel 1954 la promozione ad ammira- ve periodo di comando del cacciatorpediniere Zeffiro e della
glio di squadra a disposizione. Assunse quindi la presidenza squadriglia, fu comandante di Marina Genova e dell’Istituto
della Commissione permanente per l’illuminazione e il segna- idrografico (1935-1936), conseguendo la promozione a capita-
lamento delle coste. no di vascello nel 1936.
Lasciò il servizio nel maggio 1961 per limiti d’età. Nello stesso anno assunse il comando dell’incrociatore leg-
Morì a Roma il 20 maggio 1969. gero Alberto di Giussano e la carica di capo di stato maggiore
della 4 Divisione navale, che tenne fino al 1938 prendendo
a
parte, fra l’altro, alle operazioni militari in Spagna. Fu quin-
di nuovamente comandante di Marina Genova e dell’Istituto
RUBARTELLI LUIGI
idrografico per un anno, fino al 1939, quando fu destinato a
Ammiraglio di squadra, croce Napoli quale capo di stato maggiore del Dipartimento militare
al merito di guerra (due conces- marittimo, ove lo colse l’entrata in guerra dell’Italia nel secon-
sioni), grande ufficiale dell’ordi- do conflitto mondiale (10 giugno 1940).
ne della Corona d’Italia, ufficiale Dall’agosto dello stesso anno fu destinato al Gabinetto del
dell’ordine dei santi Maurizio e ministro della Marina: eseguì due importanti missioni, una in
Lazzaro, cavaliere dell’ordine Spagna per sbloccare l’impasse delle navi mercantili rifugia-
coloniale della Stella d’Italia. te alle Canarie e l’altra a Berlino per incrementare i riforni-
Comandante in guerra di settore menti di combustibile. Entrambe le missioni ebbero succes-
militare marittimo. so. Dall’ottobre 1941, già contrammiraglio, fu trasferito al
Nato a Genova il 5 maggio Comando supremo con l’importante incarico di capo reparto
1892, fu ammesso all’Accademia approvvigionamento combustibili, ricevendo diversi ricono-
Navale di Livorno nel 1910, con- scimenti e un encomio dal capo di stato maggiore generale.
seguendo la nomina a guardiamarina nel 1913. Ancora allievo Nel 1942 fu promosso ammiraglio di divisione.
prese parte alla guerra italo turca del 1911-1912, imbarcato Nell’aprile 1943 assunse il comando militare marittimo di
sulla nave scuola Etna. Sottotenente di vascello nel 1915, par- Brindisi e della piazza, ove si trovò alla dichiarazione dell’ar-
tecipò al primo conflitto mondiale imbarcato su unità operati- mistizio dell’8 settembre 1943. Con tempestività e fermezza
ve, tra cui l’incrociatore corazzato Francesco Ferruccio, l’e- impose al comando delle truppe germaniche di stanza nella
sploratore Agordat e, promosso tenente di vascello nel 1917, città l’allontanamento e la rinuncia ad atti ostili, riuscendo pie-
la corazzata Andrea Doria, venendo insignito della croce al namente nell’intento. La liberazione di Brindisi consentì l’im-
merito di guerra. Ebbe quindi ulteriori imbarchi e destinazioni mediata continuità dello Stato e la pienezza dei poteri del re,
a terra: l’Istituto idrografico di Genova e l’Accademia Navale. del governo e del Comando supremo giunti nel pomeriggio del
Capitano di corvetta nel 1924, l’anno successivo fu co- successivo giorno 10 a bordo della corvetta Baionetta. Prov-
mandante della nave idrografica Cariddi, impegnata in Libia vide con minuziosa organizzazione alla complessa logistica
in attività anti-guerriglia, conseguendo nel 1926 il brevetto connessa alla presenza delle numerose personalità militari e
superiore in Scienze nautiche ed Idrografia. Nel 1928-1929, civili colà affluite.
anno in cui fu promosso capitano di fregata, e nel 1930-1931, Per la sua attività in guerra fu proposto per la croce di cava-
fu in comando della nave idrografica Ammiraglio Magnaghi, liere dell’ordine militare di Savoia, proposta che tuttavia non
impegnata in campagne idrografiche rispettivamente in Mar ebbe seguito.

