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470 Uomini della marina 1861-1946
Le navi scuola Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, qui ritratte a Lisbona il 29 luglio 1931.
ROTUNDI FRANCESCO corazzato San Giorgio, che nel novembre del 1913 aveva subi-
to un incaglio nei pressi di Messina.
Tenente generale del Corpo
Nel 1914 fu destinato al ministero a Roma presso il Comi-
del genio navale, grande ufficiale tato progetti navi, dove rimase per quasi tutta la sua carriera,
dell’ordine della Corona d’Italia, prima come addetto all’ufficio tecnico, poi come ufficiale su-
commendatore dell’ordine dei periore e quindi segretario, salvo un breve periodo nel 1926,
santi Maurizio e Lazzaro. Proget- durante il quale fu vicedirettore del cantiere navale di Castel-
tista. lammare di Stabia.
Nato a Foggia il 10 luglio
Nel 1918 fu promosso al grado di maggiore, nel 1924 te-
1885, fu nel 1906 richiamato in nente colonnello, nel 1931 colonnello, nel 1935 maggiore ge-
servizio di leva in Marina e quin- nerale e nel 1938 tenente generale.
di posto in congedo per seguire In tale lungo periodo collaborò agli studi e ai progetti delle
gli studi. Laureatosi nel novem- navi della Marina costruite fra le due guerre mondiali. Impor-
bre del 1908 in ingegneria navale tanti fra questi, i progetti da lui redatti delle due navi scuola a
e meccanica presso la Scuola su- vela classe “Colombo” (1925-1926), di cui l’Amerigo Vespucci
periore navale di Genova, partecipò nello stesso anno al con- ancora in servizio riscuote ammirazione in campo internaziona-
corso per ufficiali del genio navale, entrando in servizio col le. Redasse il progetto e seguì la ricostruzione delle due navi da
grado di tenente. battaglia classe “Duilio” (1939-1940), che ben figurarono nel
Dopo aver assolto incarichi presso la divisione delle costru-
zioni navali negli arsenali di Venezia (1908-1912), ove fu pro- corso della seconda guerra mondiale e sulle quali imbarcò per
le prove e collaudi. Da ricordare, inoltre, la partecipazione agli
mosso capitano, e di Taranto (1912-1913), fu imbarcato per un studi e alla progettazione delle grandi navi, alla ricostruzione
anno sulla nave officina Vulcano quale dirigente lavori. Trasfe- delle due navi da battaglia “Conte di Cavour” e alla costruzio-
rito quindi alla divisione costruzioni dell’arsenale di Napoli, ne delle “35.000” classe “Littorio”, e al recupero delle tre navi
partecipò ai lavori di recupero e riattamento dell’incrociatore

