Page 521 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
P. 521
Dizionario Biografico 521
sivamente sull’Alberico da Barbiano. TOSCHI ELIOS
Nel corso di un’operazione di trasporto urgente di carbu-
Capitano di fregata del Corpo del genio navale, cavaliere
rante e munizioni per le truppe operanti in Libia, nei pressi di dell’ordine militare d’Italia, medaglia d’argento al valore mi-
Capo Bon il da Barbiano, nella notte sul 13 dicembre 1941, si litare sul campo, croce di guerra al valore militare. Progettista
scontrò con una formazione navale britannica: colpito da tre di ordigno d’assalto, sommergibilista, operatore di mezzi d’as-
siluri, l’incrociatore si incendiò e affondò rapidamente. salto subacquei, sommozzatore.
Gravemente ferito nello scontro, rimase al suo posto di
Nato ad Ancona il 25 aprile 1908, entrò nel 1925 all’Ac-
combattimento a dirigere l’azione condividendo la sua sorte cademia Navale di Livorno come allievo del Corpo del genio
con quella della nave. navale, conseguendo quattro anni dopo la nomina ad aspirante
Per il suo cosciente sacrificio gli fu conferita la medaglia
d’oro al valore militare. sottotenente. Sottotenente nel 1930 e tenente l’anno successi-
vo, nel periodo 1931-1933 fu destinato a Genova alla Scuola
superiore di ingegneria navale, laureandosi a fine corso. Iniziò
quindi un lungo periodo di imbarco su sommergibili, dappri-
TOSCANO SALVATORE
ma come sottordine del genio navale e quindi, dal giugno del
Capitano di vascello, me- 1935, come direttore di macchina del Vettor Pisani, periodo
daglia d’oro al valore militare che si concluderà a seconda guerra mondiale in atto sul som-
alla memoria, croce al merito di mergibile Comandante Cappellini nel luglio del 1940.
guerra, commendatore dell’ordi- Nel 1936 era stato promosso al grado di capitano del genio
ne della Corona d’Italia, cavalie- navale.
re dei santi Maurizio e Lazzaro, Durante il periodo degli studi alla Scuola di ingegneria e
commendatore dell’ordine colo- soprattutto nei primi tempi di imbarco sui sommergibili, col-
niale della Stella d’Italia. laborò alla ideazione e progettazione di un siluro subacqueo
Nato a Imola (Modena) il 5 pilotato – poi definito S.L.C. (Siluro a Lenta Corsa) – insieme
luglio 1897, fu ammesso all’Ac- al compagno di corso Teseo Tesei (vds.), ideatore del mezzo; il
cademia Navale di Livorno nel progetto successivamente approvato dallo stato maggiore, tro-
1911, conseguendo la nomina a vò pratica applicazione nel corso della guerra. Per tale attività
guardiamarina nel 1915. Prese nel 1934 ebbe la medaglia d’oro di 2 classe per invenzione
a
parte al primo conflitto mondiale (1915-1918) imbarcato su utile alla Marina.
varie unità di superficie, tra cui la corazzata Duilio, meritando Trasferito a domanda alla Spezia alla 1 Squadriglia M.A.S.,
a
una croce al merito di guerra. primo raggruppamento storico dei mezzi d’assalto, partecipò
Promosso tenente di vascello nel 1918, partecipò al viaggio nell’agosto del 1940 alla sfortunata prima azione di forzamen-
di circumnavigazione dell’esploratore Libia degli anni 1921- to della base di Alessandria d’Egitto sul sommergibile Iride,
1923 e quindi ebbe il comando di torpediniere. Capitano di che fu affondato nel Golfo di Bomba durante l’avvicinamento
corvetta nel 1926 e capitano di fregata nel 1932, ebbe il co-
mando del cacciatorpediniere Borea (1929-1931) e dell’esplo-
ratore Ugolino Vivaldi (1935-1936), con il quale prese parte
alle operazioni militari in Spagna. Tra le destinazioni a terra,
quella di aiutante di bandiera del comandante dell’Accademia
Navale e al ministero alla direzione generale armi e armamenti
navali. Capitano di vascello dal 1° gennaio 1937, dopo un bre-
ve periodo di allestimento, assunse il comando dell’incrocia-
tore Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi, che lasciò nel 1938.
Il 1° gennaio 1939 fu collocato in congedo assoluto in base
alle leggi razziali, ma l’anno seguente, ripristinato, fu nei ruoli
con l’incarico di capo di stato maggiore del Comando mili-
tare marittimo autonomo della Sicilia (Messina). Il 10 marzo
1941 assunse il comando del cacciatorpediniere Vittorio Alfieri
e della squadriglia, prendendo parte nella notte del successivo
28 marzo allo scontro di Capo Matapan contro soverchianti
forze navali britanniche: ricevuti molti colpi a bordo, l’unità
fu immobilizzata, con incendi ed esplosioni. Rifiutò ogni in-
vito a porsi in salvo e, provvedendo, per quanto possibile, alla
salvezza dell’equipaggio, scomparve in mare con la sua nave.
La medaglia d’oro al valore militare alla memoria coronò
il suo sacrificio.

