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516 Uomini della marina 1861-1946
TIBERIO VINCENZO
Maggiore medico del Corpo
sanitario militare marittimo, ca-
valiere dell’ordine della Corona
d’Italia. Igienista. Ricercatore.
Scienziato.
Nato a Sepino (Campobasso)
il 1° maggio 1869, dopo la laurea
in medicina conseguita nel 1893
presso l’Università di Napoli, nel
biennio successivo, nel labora-
torio sperimentale dell’Istituto
di igiene, ebbe modo di studia-
re sotto la guida di un illustre
igienista – il professore Cantani – il potere microbicida delle
muffe. Queste, sperimentate su vari batteri, come il bacillo del
tifo, del carbonchio, del colera e altri, pervenivano alla loro di-
struzione in tempi vari; furono scoperte così le proprietà tera-
peutiche della penicillina, tanto da poter affermare che Tiberio
ha precorso la celebre scoperta di sir Alexander Fleming degli
anni ’40. Tali esperimenti, studi e lavori furono da lui riportati
Il primo apparato radar italiano “Gufo”, realizzato da Ugo Tiberio in letteratura scientifica, scritta in italiano, e rimasta perciò al
nel 1942, la cui antenna qui compare sul cielo del torrione di fuori dei circuiti internazionali.
corazzato della nave da battaglia Italia.
(Collezione Franco Prosperini) Nel 1895 si presentò al concorso per il servizio sanitario
in Marina, che vinse, conseguendo il grado di medico di 2 a
classe; fu destinato così a bordo della corazzata Sicilia, che
so della seconda guerra mondiale svolgendo attività presso il l’anno dopo, inserita in una squadra internazionale agli ordini
R.I.E.C. e l’Accademia Navale, ebbe due promozioni per me- dell’ammiraglio Felice Napoleone Canevaro (vds.), intervenne
riti scientifici eccezionali – capitano nel 1938 e maggiore nel a Creta a seguito di una grave crisi scoppiata fra le due etnie
1941 – pervenendo nel 1955 al grado di tenente colonnello di dominanti, la greca e la turca. In tale occasione egli ebbe modo
complemento delle armi navali, anno in cui fu collocato nella di esercitare un’attività professionale di primo piano interes-
riserva navale. sandosi delle condizioni igieniche del personale. Rimpatriato
Conseguita la libera docenza in radiotecnica nel 1939, vin- nel 1898, prese servizio a Venezia nell’ospedale dipartimenta-
se concorsi universitari per la cattedra di elettrotecnica presso le di Sant’Anna, assegnato prima al reparto malattie veneree,
l’università di Palermo l’anno successivo, presso l’Accademia quindi a quello di chirurgia e infine al laboratorio di analisi,
Navale nel 1941, presso l’università di Cagliari nel 1947 e nel suo prediletto campo di lavoro.
1953 per la terza volta alla cattedra di teoria delle onde elet- Dopo un breve periodo a bordo dell’incrociatore torpedi-
tromagnetiche dell’Istituto universitario navale di Napoli. Fu niere Monzambano, a fine 1900 imbarcò come capo servizio
inoltre chiamato a ricoprire la cattedra di radiotecnica a Pisa sanitario sulla cannoniera Volturno, destinata a Zanzibar (Afri-
nel 1954, università nella quale svolse con capacità e dedizio- ca Orientale), dove nei nove mesi trascorsi alla fonda ebbe
ne la propria attività di docente fino al 1979, anno di colloca- modo di interessarsi dei problemi igienici connessi con l’ap-
mento a riposo per limiti di età. provvigionamento dell’acqua e di vigilare sul regime alimen-
Morì a Livorno il 17 maggio 1980. tare dell’equipaggio in quel clima torrido e insalubre.
Il settore ove si impegnò più a lungo e con risultati tali da Nel 1902, medico di 1 classe – grado più tardi denominato
a
far sì che venisse ricordato negli ambienti scientifici fu quello capitano – prese parte alla campagna d’Africa e quindi, nel
della tecnica radar. Per i suoi studi e le sue realizzazioni in 1904, rimpatriò, e fu destinato all’ospedale militare maritti-
tale campo è universalmente riconosciuto come il “padre del mo di Napoli. Nel dicembre del 1908 partecipò, a bordo del-
radar italiano”. Le sue ricerche iniziarono nel 1934, portando la nave Campania – nave passeggeri rapidamente modificata
pur nella scarsità di mezzi e con le tecnologie del tempo, alla nell’Arsenale di Spezia in nave ospedale – alle operazioni di
costruzione del primo apparato radar italiano (“Gufo”), impie- soccorso alle genti di Messina e di Reggio Calabria, funestate
gato dalle unità della Marina a partire dalla fine del 1942. dal distruttivo terremoto, meritando una menzione onorevole
Nel dopoguerra continuò la sua opera di ricerca nel campo per il comportamento improntato a operosità, altruismo e ab-
dell’elettronica applicata, delle telecomunicazioni, della pro- negazione.
pagazione elettromagnetica e della bioingegneria grazie alle Ritornato all’ospedale di Napoli, dove rimase fino al 1912,
sue eccezionali doti scientifiche, che univa a una vera capacità fu poi trasferito a quello della base navale della Maddalena
didattica.
come direttore del gabinetto batteriologico, e nel 1913 a To-
bruch assunse l’incarico di direttore della locale infermeria.

