Page 519 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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le funzioni di ufficiale in 2 , l’avviso Messaggero, sul quale
ebbe la promozione a luogotenente di vascello, e la corvetta
Vettor Pisani, sulla quale esercitò il suo primo comando nava-
le in una lunga campagna in Estremo Oriente con il grado di
capitano di fregata, furono imbarchi di una lunga serie (1876-
1881), 26 per la precisione, che avanzando in carriera lo porta-
rono alle più importanti posizioni di comando.
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Nel 1890, contrammiraglio, fu comandante della 2 Divi-
sione navale della Squadra permanente a bordo della corazzata
Lepanto; nel 1893, già viceammiraglio, a bordo della medesi-
ma unità, comandante in capo della Squadra; nel 1895-1910,
ammiraglio, per quattro volte direttore superiore delle eserci-
tazioni navali, comandante in capo delle forze navali, incarico
che chiuse la sua attiva carriera sul mare, intervallata nel 1891-
1893 e nel 1896-1897 da destinazioni a terra: comandante in
capo del 3° Dipartimento marittimo (Venezia) e presidente del
Comitato degli ammiragli.
Di carattere riservato, fu un vero uomo di mare, che sul
mare passò la maggior parte della propria esistenza; ebbe modo
di vivere accanto agli equipaggi, di cui conobbe esigenze, virtù
e sacrifici, dedicando sempre poco alla propria vita privata.
Nel 1915, all’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflit-
to mondiale (24 maggio), quando Vittorio Emanuele III decise
di trasferirsi da Roma al fronte gli affidò parte delle sue funzio-
ni nominandolo luogotenente generale del Regno.
Si spense a Torino il 15 aprile del 1931, fra il generale cor-
doglio della Forza Armata.
TOMASUOLO LUIGI
Ammiraglio di squadra, me-
daglia d’argento al valore milita- Il tenente di vascello Tomasuolo in una fotografia ufficiale
del gennaio 1942 al rientro dalla fortunosa fuga dal campo di
re (due concessioni di cui una sul concentramento britannico in Egitto. (G.c. famiglia Tomasuolo)
campo), croce di guerra al valore
militare, medaglia di bronzo al
valore di Marina, croce al merito la Palestina e la Siria e infine l’Italia dopo circa sei mesi di
di guerra (due concessioni), ca- fortunose avventure. Per tale mirabolante e coraggiosa azione
valiere di gran croce dell’ordine fu decorato di medaglia d’argento al valore militare.
della Repubblica Italiana. Vo- Presentatosi allo Stato maggiore della Marina nel novem-
lontario della libertà, partigiano bre 1941, fu quindi destinato a Pola, alle Scuole C.R.E.M., ove
combattente. venne a trovarsi all’armistizio dell’8 settembre 1943. Raggiun-
Nato a Roma il 30 settembre ta Venezia e poi Roma si pose a disposizione del fronte mili-
1914, fu ammesso all’Accade- tare clandestino della Marina, che nel frattempo si andava co-
mia Navale di Livorno nel 1932, conseguendo la nomina a stituendo. Nel corso della guerra di liberazione, sempre pronto
guardiamarina nel 1936. Dopo i consueti imbarchi da ufficiale a correre ogni rischio, fu impiegato in numerose operazioni in
subalterno, promosso tenente di vascello nel 1940, imbarcato territorio controllato dalle forze germaniche, organizzando, tra
sull’incrociatore pesante Pola, dal giugno 1940 prese parte, a l’altro, servizi speciali e trasportando materiali comprometten-
seconda guerra mondiale in corso, agli scontri navali di Punta ti. Al termine del conflitto ricevette per tale attività la seconda
Stilo, di Capo Teulada e a quello di Capo Matapan nella not- medaglia d’argento al valore militare sul campo.
te sul 28 marzo 1941, nel corso del quale fu affondata la sua Nel dopoguerra ebbe il comando di unità sottili e, promos-
unità. Nel conseguente naufragio dette soccorso ad altri nau- so capitano di corvetta nel 1948 e capitano di fregata nel 1952,
fraghi, in particolare sostenendo un commilitone ferito fino al ebbe il comando dell’avviso scorta Orione e della squadriglia
recupero da parte di unità avversaria, meritando una medaglia corvette della Scuola di comando navale. Promosso capitano
di bronzo al valore di Marina. Avviato in campo di concentra- di vascello nel 1959, nello stesso anno fu destinato a Mosca
mento in Egitto, dopo breve tempo, con audace risolutezza, quale addetto navale, sede che lasciò nel 1961, assumendo per
indossata una uniforme nemica, riuscì a evadere esponendosi a un anno il comando del cacciatorpediniere Indomito e poi l’in-
gravi pericoli e conseguenze. Vagò per il paese, raggiungendo carico di capo di stato maggiore aggiunto della squadra nava-

