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                L’ammiraglio Tur con l’addetto navale giapponese a Roma, capitano di vascello Tojo Mitsunobu, e il contrammiraglio tedesco Scheer,
                                                 comandante dell’arsenale di Tolone, gennaio 1943.

               nel 1901. Da giovane ufficiale prese parte al viaggio di circum-  della nave da battaglia Giulio Cesare (1929-1930) e dell’incro-
               navigazione dell’ariete torpediniere Calabria (1902-1904) e,   ciatore Trieste (1930-1932).
               dopo imbarchi su navi maggiori, partecipò alla campagna d’A-  Contrammiraglio nel 1934 e ammiraglio di divisione nel
               frica della nave idrografica Staffetta (1907-1908). Promosso   1935, prese parte alle operazioni militari in Africa Orientale
               tenente di vascello nello stesso anno, prese parte alla guerra   (1935-1936), quale comandante della divisione navale con in-
               italo turca del 1911-1912 sulla corazzata Sicilia. All’entrata   segna sull’incrociatore ausiliario Bari, e alle operazioni mili-
                                                                                                                  a
               dell’Italia nella Grande Guerra (24 maggio 1915) si trovava   tari in Spagna nel 1936, quale comandante della 7  Divisione
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               sul cacciatorpediniere Irrequieto come ufficiale in 2 , ma passò   navale con insegna sull’incrociatore Eugenio di Savoia.
               presto in comando di torpediniere in Alto Adriatico meritan-  Comandante superiore del C.R.E.M. nel 1934-1935 e nel
               do, per un’ardita azione nelle acque di Pola, una medaglia di   1937-1939 e quindi comandante militare marittimo autonomo
               bronzo al valore militare. Promosso capitano di corvetta nel   dell’Alto Adriatico nel 1939-1940. L’entrata dell’Italia in guer-
               giugno 1917, nel marzo dell’anno successivo fu destinato al   ra (10 giugno 1940) lo colse a Durazzo (Albania), comandante
               reggimento Marina, al comando del battaglione “Caorle”, che   militare marittimo. Nell’ottobre dello stesso anno, promosso
               operava lungo la linea del Piave. Nel periodo più critico della   ammiraglio di squadra, assunse il comando in capo delle forze
               resistenza e in quello successivo dell’attacco e dello sfonda-  navali speciali assegnate ad operazioni di sbarco. Sfumata l’o-
               mento delle linee nemiche si distinse per coraggio, iniziativa   perazione di sbarco a Malta, nel novembre 1942 fu incaricato
               e risolutezza, meritando ben due medaglie d’argento e una se-  dell’occupazione della Corsica, che diresse brillantemente. Per
               conda medaglia di bronzo al valore militare.            come assolse tale comando fu decorato della croce di ufficiale
                  Nel dopoguerra fu destinato a Pola, sempre al comando del   dell’ordine militare di Savoia, della terza medaglia d’argento
               battaglione “Caorle”, e quindi ebbe il comando del cacciator-  al valore militare e della croce di guerra al valore militare. Dal
               pediniere Palestro (1919-1921). Capitano di fregata nel 1922   gennaio al maggio 1943 fu comandante militare marittimo in
               e capitano di vascello nel 1928, ebbe brevi destinazioni a terra   Francia con sede a Tolone; fu quindi comandante in capo del
               a Spezia, in arsenale e alla direzione torpedini e muniziona-  Dipartimento  militare  marittimo  del  Basso  Tirreno  (Napoli)
               mento, e i comandi navali dei cacciatorpediniere Achille Papa   fino all’8 agosto 1943.
               e Impavido e delle relative squadriglie. Da capitano di vascel-  All’armistizio dell’8 settembre 1943 si trovava a Roma, a
               lo fu comandante delle Scuole C.R.E.M. di Pola (1928-1929),   disposizione del ministero. Rimase in territorio occupato dalle
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