Page 83 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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BONAMICO DOMENICO docente di tattica al corso superiore (1887-1888), quindi, ca-
pitano di corvetta, di arte militare marittima (1889) e infine
Capitano di fregata, medaglia (1890) di manovra e arte militare marittima al corso superiore,
d’argento al valore di Marina, com- venendo poi destinato sulla corazzata Roma.
mendatore dell’ordine dei santi Il volgere del secolo e i primi del 1900 furono un periodo
Maurizio e Lazzaro, commendato- di intensa speculazione e facondo di opere che interessarono,
re dell’ordine della Corona d’Italia. oltre il campo marittimo a lui congeniale, anche gli avveni-
Esponente del pensiero navale italia- menti militari contemporanei, dei quali fu attento e profondo
no, insigne studioso e scrittore. osservatore, avendo egli sempre avuto una chiara visione della
Nato a Cavallermaggiore (Cuneo) situazione politica mondiale. Da citare: Considerazioni sulla
il 1° gennaio del 1846, fu ammes- difesa dello Stato, del 1884, Considerazioni sulle manovre na-
so nel 1861 nella Scuola di Marina di Genova, conseguendo vali, del 1893, Criteri di strategia navale, del 1895, La poten-
nel 1866 la nomina a guardiamarina. Da ufficiale subalterno, zialità espansiva dell’Italia e La situazione militare europea,
1866-1878, ebbe un lungo periodo di imbarco su ogni tipo di La guerra austriaca del 1866 nell’Adriatico, del 1897, Il con-
unità navali; da ricordare: da guardiamarina, la fregata coraz- flitto ispano americano, edito a Roma nel 1898, e Insegna-
zata Re di Portogallo, con la quale prese parte alla battaglia menti del conflitto ispano-americano, del 1900; dello stesso
di Lissa nel luglio 1866, e la fregata Duca di Genova, sulla anno, La costituzione delle flotte, seguito nel 1902 da Il gover-
quale si distinse per il salvataggio di un uomo dell’equipaggio no tattico delle flotte, nel 1905 da La guerra russo-giapponese,
caduto in mare meritando la medaglia d’argento al valore di 1904-05, tradotto in spagnolo, e La strategia e la tattica, edito
Marina; da sottotenente di vascello, nel 1870, l’ariete corazza- a Roma per i tipi dell’Ufficio Poligrafico Italiano.
to Affondatore; da luogotenente di vascello, nel 1875, l’avviso Era anche il periodo nel quale il comandante statunitense
a ruote Esploratore, del quale ebbe il comando, e di nuovo A.T. Mahan e il maggiore britannico C.E. Callwell esposero
l’ariete corazzato Affondatore, nel 1876-1878. Il lungo perio- le loro teorie sul potere marittimo che tanto influenzarono il
do di imbarco fu interrotto soltanto nel 1871 dalla laurea in pensiero del comandante Bonamico, che già aveva dibattuto
ingegneria civile presso la Scuola di applicazione di Napoli e il problema durante la docenza a Torino e a Genova. La sua
dalla frequenza nel 1872 del corso presso la Scuola superio- opera Mahan e Callwell, del 1899, fece conoscere i due autori
re di guerra a Torino, segnalandosi primo nella graduatoria di in Italia, fornendo nel contempo una verifica critica delle loro
merito. Un suo primo scritto tecnico, Memoria circa la resi- costruzioni teoriche; sulla base delle acquisizioni teoriche ma-
stenza dell’aria al movimento dei proiettili, fu pubblicato dalla turate da un esame comparativo delle teorie del dominio dei
Rivista Marittima nel 1870. mari, secondo Mahan e secondo Callwell, il comandante Bo-
Nel periodo 1878-1881, tenente di vascello, fu insegnan- namico guardò oltre, incamminandosi sulla strada che lo por-
te di tattica navale alla Scuola superiore di guerra di Torino tò all’elaborazione originale di una propria teoria nella quale
e docente di manovra e tattica presso la Scuola di Marina di confluivano le esigenze tipicamente italiane e mediterranee: Il
Genova, partecipando sulla fregata Vittorio Emanuele, adibita problema marittimo dell’Italia, edito alla Spezia nel 1899 dai
a nave scuola, a una crociera d’istruzione per gli allievi nel F.lli Zappa, e Il potere marittimo dello stesso anno, edito a
Levante e nel Mediterraneo occidentale. Roma e tradotto in tedesco e in inglese, costituirono la propo-
Fu in questo tempo che cominciarono a prendere forma i sta italiana per il potere marittimo, facendo meritare all’autore
concetti guida del suo pensiero marittimo sulla base della con- la medaglia d’oro di 1 classe “per l’incremento delle scienze
a
sapevolezza acquisita dell’urgenza e dell’importanza del pote- navali”. Lunga fu la sua collaborazione con la Rivista Maritti-
re marittimo italiano in una situazione politica nazionale ormai ma, che portò alla stampa numerosi studi di strategia, tattica e
consolidata e matura per una più incisiva partecipazione nel arte navale che gli acquistarono e diffusero notorietà.
consesso delle grandi potenze. Per dedicarsi liberamente e completamente agli studi nel
Illustrativi di tali tematiche sono i suoi scritti I primi ele- febbraio del 1891 chiese il trasferimento alla posizione di ser-
menti della guerra marittima, sulla base del corso tenuto vizio ausiliario; nel 1893 fu promosso capitano di fregata nella
alla Scuola superiore di guerra, del 1880 (Torino, Tipografia riserva, e nel gennaio del 1911 cessò dai ruoli della Marina.
Operaia), il basilare La difesa marittima dell’Italia, dell’anno Non per questo cessò la propria attività a favore della forza
seguente, edito a Roma (Tipografia di G. Barbèra) e Consi- armata, e nella prima guerra mondiale, nonostante l’età avan-
derazioni sugli studi di geografia militare, continentale e ma- zata, fu consulente dello stato maggiore della Marina, com-
rittima, anch’esso del 1881 e con i tipi di G. Barbèra, opere piendo opera altamente proficua; da Berna, dove fu inviato in
foriere di una via italiana alla teoria del potere marittimo. missione per seguire e studiare gli avvenimenti della guerra in
Nel 1883 fu membro della Commissione per le visite, un punto delicato del teatro europeo, scrisse relazioni dense di
prove e velocità in mare dei piroscafi della Società Generale importanti e utili considerazioni. Il suo multiforme ingegno,
di Navigazione Italiana; nei due anni seguenti prestò servizio arricchito da profonda e vasta cultura, non si limitò ai soli cam-
presso la direzione d’artiglieria e torpedini del 3° dipartimento pi professionali ma si cimentò anche in opere di carattere lette-
marittimo, imbarcando nel 1886 nuovamente sulla fregata Vit- rario, di poesia (Scene elleniche in versi, il poema La vittoria,
torio Emanuele. da lui declamato a Livorno nel 1908) e di produzione teatrale
Gli anni successivi, 1887-1890, lo videro impegnato in at- (due drammi storici, Morayma e Lux, e due drammi di caratte-
tività didattica nell’Accademia Navale di Livorno, prima come re moderno, Ivana e Dolce peccato).