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98 Uomini della marina 1861-1946
BRIVONESI BRUTO 1948. Collocato quindi fino al novembre del 1950 a disposi-
zione del segretariato generale della Marina, lasciò il servizio
Ammiraglio di squadra, a fine dicembre del 1951, venendo nominato presidente della
cavaliere dell’ordine militare
Lega Navale, carica che tenne con alto profilo per oltre nove
d’Italia, medaglia d’argento al anni.
valore militare sul campo, meda- Deceduto a Roma il 1° giugno 1979.
glia di bronzo al valore militare
(due concessioni), grande uffi-
ciale della Corona d’Italia, com- BROFFERIO ALBERTO
mendatore dell’ordine dei santi
Maurizio e Lazzaro, cavaliere di Capitano di vascello, com-
gran croce dell’ordine della Re- mendatore dell’ordine della Co-
pubblica Italiana. rona d’Italia, cavaliere dell’ordi-
Nato ad Ancona il 22 novem- ne dei santi Maurizio e Lazzaro.
bre 1888, frequentò l’Accademia Volontario della libertà.
Navale di Livorno negli anni 1905-1909, conseguendo la no- Nato a Jesi (Ancona) il 6 ot-
mina a guardiamarina. Sottotenente di vascello, partecipò alla tobre 1899, fu ammesso all’Ac-
guerra italo turca (1911-1912) a bordo della corazzata Sarde- cademia Navale di Livorno nel
gna; tenente di vascello, prese parte alla prima guerra mondiale 1912, conseguendo la nomina
(1915-1918) dapprima sulla corazzata Regina Elena e quindi a guardiamarina nel 1916. An-
come comandante di gruppo di artiglierie nella Brigata Marina, cora allievo, prese parte per
meritando due medaglie di bronzo per l’ardimento e la tenacia breve periodo alla guerra italo
dimostrate nel corso dei combattimenti sul Basso Piave. turca sulla nave scuola Flavio (G.c. Amb. Luca Brofferio)
Nel dopoguerra fu in comando di unità leggere e, capitano Gioia, quindi alla prima guer-
di corvetta nel 1922, comandante in 2 dell’incrociatore co- ra mondiale (1915-1918) sulla corazzata Conte di Cavour e
a
loniale Campania; capitano di fregata, ebbe il comando dei sull’esploratore Carlo Alberto Racchia, nonché alle occupa-
cacciatorpediniere Rosolino Pilo, Daniele Manin e Insidio- zioni adriatiche sull’esploratore Alessandro Poerio. Tenente di
so, nonché della nave scuola Cristoforo Colombo. Dopo un vascello, fu comandante di torpediniere negli anni 1925-1927
breve periodo di destinazioni a terra presso il ministero e di e da capitano di corvetta dei cacciatorpediniere Castelfidardo,
comando delle scuole del C.R.E.M. del Varignano (La Spe- Giuseppe Cesare Abba e Generale Antonio Cantore negli anni
zia), promosso capitano di vascello fu nuovamente imbarcato 1930-1931. Fra le destinazioni a terra da ricordare a varie ri-
prima come capo di stato maggiore della 1 Divisione navale prese l’Accademia Navale.
a
e quindi, anni 1934-1936, in comando dell’incrociatore pesan- Per il suo atteggiamento non allineato all’ideologia politica
te Bolzano. Contrammiraglio nel 1937, fu destinato all’ufficio di quegli anni ebbe a subire non pochi svantaggi di carriera,
di stato maggiore al ministero e quindi all’Accademia Navale talché nel 1938, da capitano di fregata, fu collocato fuori orga-
quale comandante ritornando al già menzionato ufficio nel giu- nico, venendo peraltro richiamato in temporaneo servizio per
gno del 1939 fino all’aprile dell’anno successivo. All’entrata esigenze eccezionali l’anno successivo. Fu destinato in succes-
in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, 10 giugno sione alla Direzione armi navali della Spezia, all’Accademia
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1940, ammiraglio di divisione, fu comandante della 5 Divisio- Navale e, dal 1941, all’Ufficio di stato maggiore della Marina.
ne navale, mantenendo per pochi mesi anche l’incarico di capo All’armistizio dell’8 settembre 1943, in missione di ser-
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di stato maggiore della 1 Squadra, partecipando allo scontro vizio alla Spezia, raggiunse subito Viareggio, dove si mise a
di Punta Stilo (9 luglio 1940), nel quale meritò la medaglia disposizione del locale C.L.N. in via di costituzione, contri-
d’argento al valore militare sul campo. buendo alla formazione delle prime bande di patrioti. Stabilì
Lasciò il comando della divisione nell’ottobre del 1941, i collegamenti con gli analoghi movimenti della zona e con
ricevendo per il modo con cui lo tenne la croce di cavaliere gli alleati e provvide alla raccolta di informazioni di carattere
dell’ordine militare d’Italia, per assumere presso l’Alto co- militare. Si dedicò quindi con slancio e tenacia all’organizza-
mando della Marina (Supermarina) l’incarico di ispettore del zione della resistenza armata, al reperimento di armi, di mu-
naviglio antisommergibile, che mantenne fino all’aprile del nizioni e di viveri. Sorvegliato speciale da parte delle autorità
1943; fu nominato quindi, già ammiraglio di squadra, coman- germaniche e della R.S.I., fu arrestato tre volte, trascorrendo in
dante in capo del dipartimento marittimo di Taranto. All’at- carcere oltre tre mesi. Con l’aiuto di funzionari della Questura
to dell’armistizio dell’8 settembre 1943, con ferma e decisa di Lucca, che occultamente collaboravano con il C.L.N., riu-
azione di comando, ottenne l’obbedienza agli ordini e la con- scì a fuggire, prendendo il comando dei patrioti nella zona del
tinuità di servizio di tutti gli enti marittimi della giurisdizione, Serchio, combattendo valorosamente con i suoi uomini fino
venendo insignito della croce di ufficiale dell’ordine militare alla liberazione della Versilia (settembre 1944).
d’Italia. Morì a seguito di incidente automobilistico avvenuto a
Sottocapo di stato maggiore della Marina, segretario gene- Montecatini il 5 aprile 1945.
rale, ispettore e comandante in capo delle Forze navali sono Con provvedimento postumo fu promosso capitano di va-
gli incarichi che ebbe in successione di tempo fino alla fine del scello per merito di guerra a far data dal 4 aprile 1944.