Page 42 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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al sistema inaudito di finanziare il conflitto medianre imposizioni fiscali e prestiti;
non avevano pressoché alcun repano "regolare", per cui ricorsero ai cittadini, ai
volontari ed ai guerriglieri; non ave\•ano l'addesnamento per affronrare io campo
aperto le eruppe "di line;~", composte da professionisti perfettamente addesuati:
e quindi ricorsero alla guerriglia, all'imboscata, all'agguato: ciò che un uffìciale bri-
tannico definì "a dircy kind of ti.raillerie" cm.
Non è qui il luogo per narrare come la rivoluzione americana dette vira ad
un governo repubblicano che si poneva esso stesso come una sfida alle monarchie
d'Europa, né come l'esempio dei neonati Sraci Uniti infiammò uomini e popoli,
dall'Argentina, al Messico, al Cile, da Moralcs a Belyano a San Mani n a Bolivar
ad insorgere per !'.indipendenza.
Con i primi decenni del XIX secolo l'epoca della spinta militare europea ver-
so le Americhe era chiusa per sempre. Cominciava il secondi; periodi;, un periodo
intermedio durame il quale, dalle due parri deli'Adantico, ci si poté cullare nell'il-
lusione dell'isolamentO militare reciproco ua i due mondi.
In esso tuttavia le nuove repubbliche delle Americhe porerono crescere e, per
così dire, "farsi le ossa" grazie anche alla saggezza della politica britannica che,
quasi raccogliendo la prcstigiosa eredità di L:>renzo il Magnifico, aveva esteso Ja
politica deU'equilibrio rra le potenze dal teatro d'italia e del Mediterraneo a quello
più vasto dell'Europa e dell'Aclantico.
Ma men.tre sui campi di battaglia d'America e d'Europa si erano combattute
le l'ivoluzioni americane e quella francese, un'altra rivoluz.ione, sile.nziosa e poco
osservata, si eta svolta proprio in Inghilterra: la rivoluzione indusrr_iale. Come l' ar·
rivo delle caravelle di Colombo sulle coste del Nuovo Mondo, così la rivoluzione
industriale era passata in principio quasi inosservata; rurravia Napoleone si era
dovuto render como della sua forza quando ·~a dispetto del suo genio", aveva per·
so la guerra conrro la potenza comme.rciale britannica "perché ... sebbene ancora
nella culla, la Macchina si era dimosrrara più forre della Spada" ( ISJ_ "Quale cam-
biame.nro si è avuto dal 1785 al 1824!" osservava Stendhal aUa fine del primo qua no
dell'Ottocento; "In duemila anni di scoria, non si è forse mai verificata una rivolu-
zione così totale nei cosrumi, nelle idee e nelle credenze" (t9l. Infine, lewis Muro-
ford scrisse: "la Meccanica diventò la nuova religione e dette al mondo un nuovo
Messia: la Macchina" (20) _
Ma l'umanità, presto travolta dall'entusiasmo per la nuovz era, non si rende-
va conco di ciò che un pen.sarore come Noi'IDan Brown avrebbe imuiro solo assai
più rardi, dopo l'immane massacro delle due guerre mondiali: e cioè che "la mac-
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china è assai meno pietosa di Dio" < ll.
Un'alrra cosa di cui l'Europa non si rese conm fu che la rivoluzione industria·
le, nata in !nghiltecra, scava facendo passi da gigance in America. AUa merà del
Diciannovesimo secolo gli Stati Uniti avevano invenraro la nave a vapore, il tele-
grafo elemico;la rotativa da stampa, la miecicrebbia, la macchina da cucire, i cibi
in scatola., H lane ~ondensato, la vukanizzazione della gomma. Nel 1860 essi erano