Page 43 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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DAL MEO!TERllAI>:EO  Al.l'ATLANT!CO                       9

        coperci da oltre 50 000 chilometri di ferrovie e mezzo milione di chilometri di li-
         nee telegrafiche. Nello stesso anno si ebbe negli Stati Uniti la d rammatica spacca-
        tura tra Nord e  Sud  e  lo  scoppio della  Guerra Civile.
            Noi non stiamo qui octupandoci  specifìcatameme di  problemi americani e
         non entreremo quindi nel merito della questione; ci  limiteremo ad osservare che
         il conflitto, senza che inizialmente nessuno dei  due contendenti  se  ne fosse  reso
         como, chiudeva un'epoca nella storia militare dell'umanità e  ne  apriva un'altra:
         quella cioè della "guerra industriale" (22)_ Si· no a quel momento il  volume dei pro-
         dotti  industriali consumato dagli eserciti in campagna non aveva mai superato il
         2% del corale; essi cioè dipendevano per il95% dall'agricolrura. Sui campi di bat·
         raglia, data la modesta gittata dei fucili ad anima liscia che erano del nmo incapaci
        di causare qualsiasi danno al nemico oltr~ i 100 metri, la regina delle armi rimane·
         va la baionetta. L'aniglieria da campagoa era essenzialmente un'arma di accompa-
        gnamento che tirava  a  mitraglia alle  discanze  minime.
            Tutto ciò fu liquidare bruscamenre e per sempre sui campi di battaglia d'A·
         merica. Colà il nuovo fucile rigato, micidiale fino ad un chilometro ed il cannone
         rigato a granare liquidarono per sempre il vecchio slsrema dell'assalto all'arma bianca.
         Nell'intero conflitto americano, su circa 600 000 caduti delle due parti, solo poche
         decine perirono in seguito a ferita da arma bianca; e molti di essi erano autolesionisti.
            Di fronte alla ouova, inaudita potenza del fuoco, gll ese.rciti posero mano alle
         zappe e cominciarono a  scavare le  trincee. L'industria bellica fu  in grado di ali-
         mentare un volume di fuoco mai visto prima grazie a livelli eU  produzione sbalor-
         ditivi: il solo Nord lanciò in battaglia l2 400 cannoni, 7 milioni e mezzo di proiettili
         d'artiglieria, più di 10 milioni di chilogrammi di. esplosivo, 3 milioni e mezzo di
         fucili,  un miliardo di cartucce (2~>.                  ·
            Qurame una sola batraglia della Guern Civile americana furono sparate più
         munizioni. che in tutte le guerre rivoluzionarìe e  napoleoniche messe  insieme.  A
         queste armi si unirono la nave corazzata, n cannone a ciro rapido, la mina terrestre:
         e marittima, il sommergibile; non vi era ordigno di distruzione che l'età i.nduscria·
         le  non  fosse  capace di produrre  in  ertor.mi  quantità.
            Un influsso decisivo ebbero le invenzioni così dette ''pacifiche": la ferrovia,
         d1e consentì di spostare con straordinaria velocità interi eserciti; il telegrafo, me-
         diante il quale divenne possibile controllare simultaneamente fronti diversi e lon-
         tani; i cibi io scatola e il latte condensato che liberarono le eruppe sia dai magazzini
         sia dalla tirannia del saccheggio; la  vulcanizzazione della gomma che- coqsentì di
         adottare impermeabili, stivali di caucciù, rende a prova d'acqua e così di conrinu.a·
         re le operazioni durante la cattiva stagione; la macchina da cucire e quella per fare
         le scarpe che consentirono  la  produzione di  massa delle  uniformi ...
            Ma la cosa  più imporrante  fu  che da  queJ  momento  l'arma decisiva  per la
         virroria diventò il  possesso di un formidabile appara co i.oduscriale che consentisse
         di schiacciare il  nemico sorto il peso della produzione.  Avere grandi generali non
         basrava  più, se non si era capaci di scagliare sul  nemico più ferro,  più proiettili,
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