Page 511 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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GUERRA  CIVJLF; E" GUERRA I.SPANO·AMERJCANA             477

          è  questo il  modo col quale un esercito americano si  fortifica  contro  l'uomo
          e la nàruca; è questa Ili marcia penosa ch'ei fa, quando non fa quella fulminea
          dello Sherman. Così è il mondo americano: ogni cosa ha proporzioni grand io·
          se ... E contrapponendo estremo ad estremo, noi abbiamo potuto scorgere che
          pari allo svolgimento dei mezzi  di offes;~ si è elevato potente l'ostacolo della
          difesa no>.
          Non è questà, ridottà all'essenziale, la  guerra 1914-1918? Sempre in  relazio-
       ne all'efficacia crescente delle armi dl! fuoco, il Mllrselli, noooscanre il grande ruolo
       della cavalleria oeiJa guerra di secessiooe,  ritieoe sconsigliabile per il futuro l'im-
       piego dJ masse di cavalleria sui campi di banaglia europei, anche se l'aumento del-
       la -ve.locicà delle operazioni la renderà ugualmente utile come riserva. E il suo impiego
       concro le avanguardie nemiche nel corso degli assedi "sarà incomparabilmemc me·
       glio conseguito col filo e.lemico. del quale è a fare come gli Americani un uso gran·
       dissimo  negli  assedi".  Ecco  comparire anche  il  reticolato!
          Marselli  dedica specifica attenzione anche al rrarraro del generale Haupt (di-
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       rettore militare delle ferrovie dell'Unione insieme con il generale  Mac Callum) < 1
       sui  ponti occasionali, cioè costruiti con mare.riale  non regolamentare rcperico  sul
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       posto (per inciso. gli americani già usavano pomi di caucciù  vulcani:~:zaro) < l,  per
       concludere che le ccsi  dell' Haupr sono sono diversi  aspetti uri li  c imcressanti, an-
       che se "vi s'incontra lo sdrucciolo  a  fidarvisi  di  troppo'' (IJ)  (cioè,  a  (are  troppo
       affidamento sulla  possibilità dì fare a meno di  materiale da  ponte rcgolnmencarc).
       Ma egli esprime i giudizi forse più !ungi miranti e arcuali  nell'incroduzionc alla sua
       più celebre opera, La guerra  l  la sua JtoritJ O~).  ove comrncma  il riwrno degli Srari
       Unici  in brevissimo tempo, dopo il termine della prima guerra di masse. al piccolo
       esercito di volontari antecedente il  1.861. Quesra decisione è sraca adottata dal Go·
       verno americano, ignorando la tesi di raluni esperri militari europei impressionati
       dagli altissimi costi umani e fìnanz.iari della guerra. secondo i quali "se il  Governo
       di Washingron avesse avuto un forre esercito permanente, questo non gli sarebbe
       cosraco  1.4 miliardi e  la guerra  sarebbe durata  poco". 11 Marselli giudica invece
       positivamente cale decisione, che, oltre a  rispondere alle tendenze nazionali e alle
       particolari esigcnzt: geoscracegiche di quel grande e lontano Paese, ha pur sempre
       fornito  agli  Stati Uniti, dopo l'emergenza del  1861, un valido srrumenco bellico,
       perché "un numeroso eserciro sul quale fossero  pesati  70 anni di pace,  sarebbe
       stato poco meno inespeno e assai più fiacco di quelli che gli americani hanno im-
       provvisato e raggruppato intorno a' buoni elcmenri che loro fornirono Wesc-Point,
       lo  sviluppo delrindusrria,  della meccanica,  dell'ingegneria e  l'uso  delle  carabine
       nelle cacce e  nei  tiri  a  segno".
          Al  tempo sresso. però, egli ritiene quesro "modello" non esportabile in Euro·
       pa e intravede rutti gli inconvenienti che comporra la tendenza a rendere l'esercim
       "un ignobile scrumento mercenario". a  cominciare dalla scarsità estrema del  nu-
       cleo pecmanenre, con Qua.dri inespeni e reparti improvvisati c male addestrat.i al·
       rauo  dell'emergenza.,  causa  non  ultima  del  " rirorno  all.a  guerra  di  posizione".
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