Page 514 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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           aveva farro parte dello StatO Maggiore del generale Mac Clellan "godendone la con·
           fidenza· · e che naturalmente parteggia accesamente per la causa delfUnione {cioè
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           del  Nord) < >.
              li giudizio complessivo di Lecomre sugli avvenimenti e gli  ammaestramenti
           che oe rrae si riassumono nella tendenza a "vederne poco frurro dal punto di vista
           speciale delfarte militare'', perché si tratta dì una guerra civile che si sviluppa su
           immensi spazi, ··con mezzi assai diversi e poco regolari, sopra terreni molro disso·
           miglianti e con forze, che qui costituiscono eserciti e là solamente delle bande di
           guerriglie". A suo giudizio, si tratta di una guerra dove  rutti, dal Governo. agli
           alci  fun.zionari fino all'ultimo combattente, facevano il loro tirocinio <2ll.  Dove, tn·
           vece, Lecomre riscontra "un immenso progresso" è nell'applicazione della  moder·
           na recnologia al materiale m ili rare (nella quale, dunque, fin d,a allora gli Stati Uniti
           sono  maestl'i):
              i loro numerosi sistemi di fucile a retrocarica ed a ripetizione, i loro revolver,
              le  loro fabbriche  io grande di  queste armi, le loro enormi artiglierie, sino al
              calibro di  300 libbre rigate e di  1000 libbre lisce, i loro Mo11ilor ed altre navi
              coraz7.ate, le loro bocche da fuoco da campagna e da posizione d'ogni specie,
              barterie "Regua", cannoni, batterie,  revolver "Gacling", affusti, locomotive,
              pezzi a bilico, ecc., le loro celeci costruzioni di ferrovie, pomi, strade e canali
              militari, il loro ammirabile impiego del telegrafo e dei segnali, poi alcune in·
              novazioni  d'equipaggiamento,  la coperta di caoucchouc, la  pala da fanteria
              ''Benham", gli arnesi d'ambulanza fra gli altri, ecco i Loro reali u ofei che do·
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              manderebbero un grosso volume  per essere numerati  con  cura <2 l.
              Lo scrittore militare italiano G.G. Corvctto (generale), che commenta le opere
           di Lecomre, concorda pienamente con queste conclusioni. Ma gli aspetti più  pro·
           priamente  tecnici, ordlnadvi,  logisdci  dell'organizzazione militare americana -
           riferiti anche alla Marina- nel  1865 sono riepilogati- avvalendosi largamenre
           delle principali fonti  straniere -  in  un arcicolo  del tenente colonnello  del genio
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           Martin i,  senz'alrro il  più completo comparso in lra,lia sull'argomento < ~>.
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              Dall'opera del luraghi < >, dagli  imporranti contributi del  Bassecoun e  dci
           Marrini e infine da caluni  scritti coevi è pertanto possibile ricavare -  attraverso
           raffronti con la similare organizzazione italiana ed europea -quali sono le princi·
           pali analogie e differenze tra le soluzioni adottate nei due cominenti e quali sono
           le  più imporrami innovazioni comparse nell'organizzazione americana, esrenden·
           do  l'indagine alla  logisrica  e  all'amministrazione  in genera.le,
              In estrema sintesi, se si  considera l'organizzazione logjsrica. dell'Esercito ira·
           liano nel periodo 1861-1870 si arriva beo presto alla conclusione che l'organizza·
           zione dell'cserciro  più  "industriale", quello dell'Unione, non  può essere  ricenura
           -  complessivamente e nelle linee essenziali -  più moderna di quella italiana, do·
           ve d'altro canto -  a prescindere dai regolamenti- pesano tre diferri abbastanza
           nascosti: l'eccessiva burocrazia, le accese rivalità personali tra generali e la. renden·
           za di fatto della linea di comando a trascurare -  al di là delle norme -la logiscica,
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