Page 519 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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GUERRII CIVILE E GUERRA ISPANO·AMERICANA 485
degli eseccid confederaci, del valore personale, delle audacie navali, dclla pcr-
severarua nella lotta, delle grandi risorse di cui disponevano i federali ... ma
rivelava altresì una grande clisorganiz.zazione politica, amministrativa, ed Qna
grande difficoltà di trasformare i corpi di volontari in un .esercito regolare,
quando manca l.a fiducia nei capi e l'incentivo delle guadagnare vittorie.
Quella guerra, inoltre, benché abbia offerto occasione alla flotta federale
di brillanti acracchi di fonifica~ioni, fonamcnti di passi, torneamenti navali
e di efficace cooperazione continentale e marittima, era rimasta piuttosto una
guerra costiera e t1uviale anziché una vera guerra navale, mancando i confe-
derati di una armata capace cli contenere ai federali il dominio del mare.
Né la lotta continentale, né quella cosriera potevano offrire sperimental-
meme la misura della forza c dare la tonalità alla coscienza nazionale. In difet-
co di sperimentali sanzioni la coscienza della forza s'argomentava da ipotesi
e da estimazioni piurrosco astratte che concrete, ch'C fornivano una sensazione
ma non un vero senrimenro nazionale.
All'Unione mancava adunque una vera misura della sua marzialità, e per-
ciò la coscienza della forza era piuttosto vaga, squilibrata, perrurbabile c quindi
insufficiente ed inadeguata acl offrire un solido fondamento al compito dell'a-
mericanismo, condensato nella formula di Mooroe, che sinre.rizzava la missio-
ne nazionale.
Quale parallelo sarebbe ma i staco po~sibile fra. la coscienza della forla
germanica ,, britannica e quella dell'Unione!
Mancando la misura e la tonalità della coscienza marziale, ne doveva de-
rivare una mal definita intuizione del compito nazionale.
La teorica del Monroe era quindi rimastn unn idealità più che una ob-
biettività, un dogma piuttosto che un principio di Stato, c la coscienza si equi·
librò fra il monroismo ideale cd il jafferismo pratico, a seconda delle tendenze
presidenziali, senza mai consolidarsi in un beo determinato proposiro.
Questo sraro di gesta:l:ione, o meglio di impreparazione della coscienza
americana, si rivela in cutre le esorrazioni che il Mahan ha prodigate ocj suoi
aposrol.ici scritd, ma specialmente nell' lnuresr o[ Americt~ b1 sta poruer che fu,
mi si passi la Licerua, il Pierro l'Eremita della prima crociata per la conquista
del vello cu.bano CH>_
Riduttivo anche l'atteggiamcmo di A.T. Mahan nei confronti di un conflitto
casalingo - e quindi ben noto - come la guerra civile, le cui vicende rurravia
portano assai lontano da quanro egli si prefigge di dimosrrare. Egli prende piuno.
sco a modello e fulcro della sua opera fondata sullo exemplu11t hù10ricum, I'Inghilrer-
ra, la RiJYal Na11J e la sua progressiva_affermazionc su rutti i mari del mondo, mediante
battaglie decisive condotte da flotte di potenti vascelli. La sua opera The Navy in
tbe civil war - the Gulf and lreland \\'laterJ m> si li mira a descrivere sulla base dei
rapporti ufficiali le operazioni nelle acque interne e cosriere della guerra, senza trarnc
parricolari e pregnami ammaestramenti per il fucuro. In cerro senso, le principali