Page 117 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          parchi, rendeva omaggio ai Caduti. I Caduti rappresentavano la primavera che
          infallibilmente sarebbe seguita all’inverno. L’importanza della Natura nei parchi
          ispirati al paesaggio naturale di ciascun Paese, collegava anche idealmente i visi-
          tatori e i Caduti al corpo centrale della Nazione stessa. Parchi e monumenti era-
          no facilmente luogo di contemplazione e di ricordo per i parenti e gli amici, ma
          proprio in quanto culto “nazionale” si sentì sempre più l’esigenza di un luogo di
          contemplazione collettiva dove l’intera Nazione, quale comunità di eguali, potes-
          se rendere omaggio ai propri Caduti. Nacque così il Monumento del Milite Igno-
          to, astrazione ed universalità del modello “eroico” sublimato nella sua solennità,
          grandiosa semplicità e serena contemplazione cristiana. In alcune Nazioni tali
          monumenti preserveranno i resti mortali di un Caduto, secondo procedimenti di
          selezione opportunamente studiati con la logica di renderli rappresentativi di
          tutto l’universo di sofferenza ed eroismo legato ai Caduti. È il caso dell’Arc de
          Triomphe a Parigi e della Tomba del Milite Ignoto a Roma. In altre Nazioni,
          come l’Inghilterra, oltre al monumento già esistente, tale compito fu assolto da
          monumenti essenziali come il Cenotafio di Londra (ossia monumento sepolcrale
          privo dei resti mortali della persona in onore della quale è stato eretto), caratte-
          rizzato da forme geometriche proporzionali e ben studiate, che attraggono e
          stimolano la contemplazione del visitatore e, pur non contenendo i Resti dei
          Caduti, rappresenta un luogo di commemorazione essenziale, una forma su cui
          ognuno può incidere i propri pensieri, i propri sogni e la relativa malinconia. Ma
          nei monumenti ispirati al ricordo dei Caduti si volle anche esprimere in molti casi
          la realtà “antieroica” della guerra, il dolore, pur composto, dei genitori di fronte
          alla perdita di un figlio, tragedia che quasi ogni famiglia aveva vissuto durante le
          vicende belliche; ad esempio in Germania l’artista Kathe Kollwitz, che aveva
          perso un figlio, aveva eretto un monumento semplice ma significativo all’ingres-
          so del Cimitero di Guerra Tedesco di Roggevelde nei pressi di Vladslo nel Belgio
          Fiammingo. Tale monumento raffigura una madre accovacciata e un padre pro-
          strato in ginocchio, in corrispondenza della tomba del figlio ucciso nell’ottobre
          del 1914 (la reale tomba). Non esiste un monumento al dolore per questa perdi-
          ta più toccante di questa semplice scultura in pietra di due persone inginocchiate
          davanti alla tomba del figlio; secondo quanto voluto dalla stessa Scultrice, l’opera
          non riporta la firma dell’artista, nessuna indicazione di proprietà, nessuna collo-
          cazione nel tempo o nello spazio, soltanto tristezza, la tristezza universale di due
          persone adulte circondate dai morti, come da uno stuolo di bimbi scomparsi.
          Questa immagine è meglio di qualsiasi altra cosa per esprimere l’angoscia dei
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