Page 121 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          2  Sessione - La memoria dei caduti                                   119



          popolata di cavalieri medievali, nobili guerrieri e sacri momenti sacrificali». Con-
          sideravano osceno questo stile. 7
              Nei versi di trincea o nelle rappresentazioni di Viani trovano espressione la
          disperazione e l’orrore della guerra ma anche l’attaccamento alla vita. 8


              Il 23 dicembre 1915 così si esprimeva Ungaretti:


                Veglia
                Cima Quattro
                Un’intera nottata
                buttato vicino
                a un compagno
                massacrato
                con la sua bocca digrignata
                volta al plenilunio
                con la congestione
                delle sue mani
                penetrate
                nel mio silenzio
                ho scritto
                lettere piene d’amore
                Non sono mai stato
                tanto
                attaccato alla vita

              E poco più d’un anno dopo:
              Mattina
              Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

                M’illumino
                d’immenso.

              Quel che i soldati vedono è narrato con parole quasi rarefatte nell’urgenza degli
          accadimenti. A volte è come se le parole nella situazione vissuta dopo anni di guer-



          7    Winter Jay M.: op. cit., p. 291. Renato Serra, interventista e tra i primi caduti del 1915, così
              scriveva: «Come si vede e si sente diversa la guerra, a esserci in mezzo. Si fa. Ma è ormai come
              la vita [...] E come la vita è piuttosto triste e rassegnata: ha un volto stanco, pieno di rughe e
              di usura, come noi».
          8    Nelli Beppe: op.cit., p. 105.
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