Page 119 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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2 Sessione - La memoria dei caduti 117
Il lutto e la gloria.
Immagini dei Caduti Ignoti
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di Maria Pia CRITELLI
a Grande guerra è caratteriz-
L zata dall’enorme vastità della
morte e dalla devastante esperienza
della perdita di vite umane.
È stato detto che alla morte di
massa di milioni di uomini fece se-
guito il lutto di massa, fatto di in-
numerevoli lutti individuali. Furono
680.000 i soldati italiani morti, di
cui centinaia di migliaia destinati a
rimanere ignoti. Considerati i di-
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versi legami di parentela, alla fine
della guerra, non c’era famiglia che
non avesse un caduto da piangere.
La distinzione poteva essere fatta solo tra chi aveva perso un figlio, un marito, un
padre, un fratello e gli altri.
Oltre ai diversi messaggi istituzionali, di propaganda e comunicazione che
raggiungevano indistintamente tutta la popolazione vanno considerati il livello
privato e intimo in cui era vissuta e percepita la guerra e veniva elaborato il trau-
ma della morte nel conflitto, violenta e innaturale.
La frequentazione angosciosa con la morte era abituale per chi combatteva
e spesso si trovava a dividere, in un orrore quotidiano, lo spazio della trincea o
delle sue immediate vicinanze coi compagni caduti o insepolti.
1 Già in servizio presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma.
2 Nei grandi sacrari di Oslavia, Redipuglia, Cortina, del Grappa, di Fogarè, di Rovereto, del
Pasubio sono centinaia di migliaia i soldati sepolti senza nome. Solo in quello di Oslavia,
vicino Gorizia, sono sepolti 37.000 soldati ignoti che persero la vita nelle undici battaglie che
vi ebbero luogo.