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16 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
Questo convegno di studi storici, che si struttura nell’arco di due giornate
arricchite dall’intervento di esperti provenienti dal mondo accademico e militare,
rappresenta un’iniziativa foriera di grandi risultati e per questo sostenuta con
slancio da tutto il comparto della difesa.
Un progetto rilevante, di elevata portata simbolica e sostanziale, capace di coin-
volgere direttamente le fasce giovanili, che si ritrovano eredi di un passato impe-
gnativo ma con la prospettiva di poter essere sicuri protagonisti del nostro futuro.
Questa iniziativa, inquadrata nell’alveo delle numerose attività celebrative
programmate per il centenario della traslazione del milite ignoto, che culmine-
ranno il prossimo 4 novembre, assume dunque per noi assoluta rilevanza.
In tal senso, la partecipazione di numerose università italiane in molti progetti
legati alla commemorazione del milite ignoto, conferma l’attualità del tema del sa-
crificio, specialmente se compiuto in nome di grandi ideali, e nella valorizzazione
della risorsa umana, nella sua connotazione etica, cognitiva e comportamentale.
Risorsa umana, la nostra, fatta di ingegno, conoscenza e creatività, che, anche
attraverso la sapiente guida delle scuole, delle accademie e degli istituti universi-
tari, diviene ponte verso il futuro ed espressione ideale del pensiero nazionale al
servizio del paese.
L’obiettivo generale rimane quello di preparare i giovani a governare con sen-
so del reale le sfide, tecnologiche e culturali, che si profilano all’orizzonte.
L’occasione odierna mi consente di rivolgere un ringraziamento particolar-
mente sentito al gruppo delle medaglie d’oro al valor militare d’Italia e all’Asso-
ciazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) per aver promosso sull’intero ter-
ritorio il progetto “Milite Ignoto, Cittadino d’Italia”, e per il conferimento della
cittadinanza onoraria al Milite Ignoto da parte dei comuni italiani.
Un progetto forte di migliaia di adesioni, a conferma di quanto sia vivo il
senso di appartenenza e di identità in tutto il nostro paese, dove i comuni, grandi
e piccoli, riconoscono l’orgogliosa “paternità” di quel militare caduto per l’Italia,
per le sue genti e per le generazioni a venire.
Siamo alle porte di un centenario che deve rafforzare il nostro impegno, come
cittadini e come militari, a onorare, attraverso l’esempio dell’agire quotidiano, un
sacrificio che rivive nell’azione di chi opera per il raggiungimento del bene co-
mune, in Italia e al di fuori dei confini nazionali, con l’obiettivo di una pacifica
convivenza ispirata ai nostri valori costituzionali.
Quel soldato senza nome, la cui salma era stata voluta intenzionalmente
come “di nessuno” è, oggi, patrimonio della coscienza civile nazionale “di tut-