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          Introduzione e apertura dei lavori


          L’Italia e la guerra europea, 1914-1915



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          di Gastone BRECCIA



              1.  Le  maggiori  po-
          tenze d’Europa entraro-
          no in guerra, nell’agosto
          del 1914, con la vista an-
          nebbiata  dall’irragione-
          vole fiducia in una rapida
          soluzione del conflitto e
          dalla strana euforia che
          pareva  aver  contagiato
          milioni di uomini e don-
          ne in tutto il continente.
          Le illusioni morirono in
          fretta: fin dai primi gior-
          ni la «guerra industriale»
          del  XX  secolo  si  rivelò
          un’amara e sanguinosa sorpresa per i soldati e gli Stati Maggiori degli eserciti in
          lotta. Il nuovo «volto della battaglia» – il volto della Materialschlacht, la «battaglia di
          materiali», secondo la definizione tedesca adottata già nel 1915 – apparve subito
          terribile e disumano in un modo mai sperimentato prima nella storia. O meglio:
          era già accaduto qualcosa di simile nella Guerra Russo-giapponese (1904-05) e
          nelle Guerre Balcaniche (1912-1913), ma gli Stati Maggiori delle grandi potenze
          non ne avevano tenuto sufficientemente conto. I caratteri della nuova guerra, nel
          1914, avrebbero dovuto essere evidenti: la concentrazione del fuoco difensivo
          di artiglieria, mitragliatrici e fucili a ripetizione, abbinato all’uso massiccio dei
          reticolati, davano al difensore una superiorità schiacciante.




          1    Università di Pavia.
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