Page 229 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          critica nella tattica militare , quella del Podgora non fu solo un’azione del Reg-
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          gimento Mobilitato, il reparto combattente dell’Arma dei Carabinieri Reali, fu
          la battaglia di tanti Carabinieri, giovani e meno giovani, provenienti da tutto il
          Paese, che combatterono accanto ai fratelli delle altre Armi. Era il 7 luglio 1915
          quando, nelle prime ore del mattino, il 2° ed il 3° Battaglione del cennato Reggi-
          mento raggiunsero la linea di combattimento nel posto assegnato in sostituzione
          del 36° Reggimento Fanteria nelle trincee del Podgora, a quota 240.
              Pochi giorni dopo, quando da Plava al mare si sferrò la seconda battaglia
          dell’Isonzo, con le altre truppe lanciate all’assalto, i Carabinieri balzarono contro
          le posizioni avversarie, sui reticolati austriaci che gli scarsi mezzi di artiglieria non
          erano riusciti a sconvolgere. Alla sera del 19 luglio, nel bilancio di quella prima
          giornata d’azione, si registrarono 53 morti, 143 feriti e 17 dispersi. Tra loro tro-
          viamo il Carabiniere Francesco AZZURRINI, proveniente da Radda (SI), tra i
          primi a lanciarsi nell’assalto, che cadde colpito a morte. Il Vicebrigadiere Giu-
          lio BUSACCA, originario di Racuja (ME), faceva invece parte del drappello di
          esploratori che precedette il Regimento nell’assalto; si spinse avanti più degli
          altri sotto il fuoco della fucileria nemica che lo lasciò a terra esanime. Ancor
          prima il Carabiniere Giuseppe PAVAN, da Santa Maria di Sala (VE), si offrì per
          il collocamento ed il brillamento di tubi esplosivi di gelatina, riuscendo nell’im-
          presa nella quale, però, perse due compagni ed un terzo, il Carabiniere Raffaele
          FRATTARUSSO da Lettere (NA), fu ferito. Dagli atti emerge che a morire fu il
          Carabiniere Orazio GRECO, da San Donato di Lecce, mentre vi sopravvissero,
          riuscendo nell’impresa, il Carabiniere Simone BORETTI da Marsaglia (CN) ed
          i parigrado Bernardo CARDEGNA, da Trevignano Romano (RM), Giovanni



              tivo stabilito i carabinieri ripiegarono sulle posizioni di partenza con il seguente bilancio: “di
              n.° 3 Ufficiali Superiori, 5 Capitani e 20 Ufficiali subalterni presenti all’inizio dell’azione, vi
              sono stati 2 Capitani feriti […] 1 subalterno ucciso: Tenente Losco Sig. Giuseppe e 4 feriti”
              39 militari di truppa furono uccisi, mentre 13 decedevano a seguito delle ferite riportate, 135
              erano feriti e 10 dati dispersi. Il 20 luglio, al termine dell’azione, la forza impiegabile consi-
              steva in 16 ufficiali e 750 militari di truppa. Il giorno dopo, mentre due carabinieri venivano
              uccisi dal bombardamento nemico sulla prima linea e due militari rimanevano feriti, ben 145
              erano ricoverati presso la Sezione di Sanità poiché affetti da gastro-enterite. Tale infezione
              portava 380 militari a chiedere visita, dei quali ben 70 inviati in ospedale. Il 22 la forza dei due
              battaglioni si attestava su 15 ufficiali e 400 militari di truppa.
          13   In merito si veda “Il Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri” - Anno V n.4, Carmelo
              Burgio.
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