Page 231 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          comunque di rialzarsi ed ebbe la forza di incitare gli altri. Il Brigadiere Andrea
          NANIA, da Meri (ME), era comandante di plotone durante l’attacco alle trin-
          cee, portò avanti il suo reparto è morì nell’impresa. Un altro Comandante di
          Plotone, Giuseppe BRUNI, originario Pettorano sul Gizio (AQ), ebbe maggior
          fortuna perché, benché ferito, riuscì a portare a termine l’azione. Continuarono
          a combattere nonostante il dolore anche il Carabiniere napoletano Giuseppe
          CIGLIANO e Alberto RUSSOMANDO con Armando PORZIO, Carabinieri
          originari rispettivamente di Giffoni Valle Piana (SA) e Roma. Fece ancor di più
          il brigadiere di San Marciano di Leuca (LE) Alessandro PONZETTA, ferito per
          ben due volte. Il carabiniere Giovanni VAIANI, da Perugia, assaltò la trincea
          nemica dalla quale non ne uscì vivo.
              Sfidò nuovamente la sorte il Carabinie-
          re Domenico DELLA GIORGIA, da San
          Cesario (LECCE) quando, ferito nell’assal-
          to alle trincee nemiche e consigliato, dal suo
          ufficiale, a ritirarsi per la gravità delle lesioni
          riportate, volle invece rimanere al suo po-
          sto  di  combattimento,  affermando  che  il
          suo braccio era ancora valido e seguitando a
          dare, nell’azione, il bell’esempio ai suoi com-
          pagni, finché venne nuovamente e mortal-
          mente colpito.
              Questi e tanti altri i nomi dei carabinieri
          che, in modi diversi, fecero grande il nome
          della  battaglia  del  Podgora,  distinguendosi
          per l’incredibile slancio, perché capaci di su-
          perare la paura dell’ignoto, mossi dalla fedel-  Carabiniere Domenico DELLA GIORGIA
          tà, dalla disciplina e dal coraggio.


          Diversamente eroi
              La Grande Guerra dei Carabinieri si confermò all’altezza delle tradizioni del
          Corpo, che si distinse nelle battaglie dell’Isonzo, del Carso, del Piave, sul Sa-
          botino, sul San Michele ed in particolare nei combattimenti sulle pendici del
          Podgora. Durante il conflitto caddero oltre 1.400 Carabinieri; i feriti furono più
          di 5.000. Complessivamente, per i fatti d’armi della Grande Guerra, vennero
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