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236 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
I Comandi territoriali dell’Arma dovettero far fronte ad una recrudescenza
della criminalità comune, provvedendo al mantenimento dell’ordine pubblico
turbato da scioperi e manifestazioni di piazza.
Ai nuovi compiti militari derivanti dalla necessità di garantire la vigilanza de-
gli obiettivi sensibili, si aggiunse il rispetto dei bandi militari e del coprifuoco
in molte zone della Penisola e dalla necessità di assicurare la Leva, la ricerca dei
renitenti ad essa e dei disertori.
Restarono sempre accanto alla popolazione, operando in condizioni sociali
particolarmente dure a causa di una povertà dilagante e, nelle zone di confine,
dove il fuoco d’artiglieria e le incursioni via aria erano una costante in quanto
la loro conquista da parte degli Austro-Ungarici avrebbe garantito il controllo
delle vie di comunicazione ai principali centri dell’Impero, i Carabinieri ancor più
rimasero accanto a quei cittadini.
Gorizia fu uno di questi centri, lungamente contesa tra i due eserciti. Dall’8
agosto 1916, data in cui la città fu conquistata dal VI Corpo d’Armata italiano,
furono proprio i Carabinieri a gestire le delicate fasi che videro la riorganizzazio-
ne civile di quel luogo martoriato.
Gorizia: Carabinieri presidiano le vie cittadine conquistate