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3 Sessione - Il cittadino in armi 235
Capelli neri ed occhi cerulei, era giunto alle armi per anticipazione a soli 20 anni,
come carabiniere a piedi. Dopo aver prestato servizio a Salò (Legione di Milano),
il 1° dicembre 1913 era stato aggregato al Battaglione Aviatori in Torino e, dal 25
gennaio successivo, ammesso a pilotare apparecchi Neport. Il 31 luglio 1914, al
Campo Scuola di Pordenone, aveva conseguito il brevetto della FAI sullo stesso
velivolo, così che il giorno successivo era stato nominato allievo pilota a seguito
di esame orale. Non aveva dovuto attendere molto per la nomina a pilota. Il 22
febbraio 1915 sostenne a Pordenone il previsto esame orale dinnanzi ad una
commissione che decretò all’unanimità la sua idoneità con tre voti favorevoli.
Lo stesso giorno sostenne una prova di volo sul campo della Comina a bordo
di aeroplano Neport 80P Gnome? E due giorni dopo un’altra prova portando a
bordo 80 km di zavorra simulando così la presenza di un passeggero. Un un’ora
e trentotto minuti di volo per fare una pausa di soli 12 minuti, il tempo necessario
a fare rifornimento di carburante, e ripartire per oltre un’altra ora di volo nei cieli
di Comina-Udine-Cividale-Sacile-Orsago e Gemona, raggiungendo quota mas-
sima di 2000 metri. Il primo marzo fu Pilota di aeroplani e cominciò per lui una
nuova avventura. Nel luglio 1916 fu abilitato anche al pilotaggio del Caproni 300
HP sul campo di Cascina Malpensa, velivolo sul quale perse la vita un anno dopo,
il 27 agosto 1917, in combattimento aereo nei cieli di Santa Lucia di Tolmino,
meritando tristemente una seconda medaglia d’argento al valor militare.
Nella documentazione relativa al Brigadiere Annibale COMAZZI, conser-
vata nell’Archivio Storico del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ,
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colpisce particolarmente la sezione dedicata alle operazioni in volo. In tali docu-
menti si rilevano test a motori, prove di apparecchi ed armamenti, voli di servizio
ma, soprattutto, ore ed ore di volo in operazioni in battaglia in cui non mancano
atterraggi d’emergenza e altezze massime di volo ben lontane da quelle in eserci-
tazione, sfidando spesso il nemico in spregiudicati impari attacchi frontali in aree
nemiche, mettendoli in fuga.
L’Arma tra e per la gente
Durante l’intero arco del Conflitto, l’Arma dei Carabinieri affrontò impegni
gravosi su tutto il territorio nazionale, operando a ranghi ridotti per l’elevato
numero di Carabinieri mobilitati nelle zone di guerra.
25 ASACC D 866.30.