Page 242 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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240        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            ustionarmi, ma la scintilla si fece sentire sulla lingua. Il suo calore era intenso e sembrava di
            avere spilli conficcati in bocca. La sentinella mi guardava con gli occhi spalancati. Dopo qual-
            che tentativo recisi a denti stretti l’ultimo tratto di miccia incombusta. Non fui sicuro di essere
            riuscito ad inertizzare l’ordigno e lo lanciai il più lontano che potei verso una radura che era
            sgombra. Trascorsero quindici minuti, la bomba non esplose. Guardavamo tutti quel piccolo
            barattolo rosso. Non distolsi lo sguardo nemmeno per un secondo, forse non sbattei nemmeno le
            palpebre. Ormai era passato del tempo, e nulla accadde. Gli animi di tutti noi si tranquilliz-
            zarono. Il caporal maggiore Giaffa, comandante della guardia, la fece piantonare l’ordigno dal
            soldato BERTACCINI. Continuammo la ricerca dello sconosciuto, ma invano. L’attentatore
            ormai aveva raggiunto un posto dove nascondersi. Nonostante l’adrenalina residua nel corpo,
            la stanchezza dagli occhi principiava a mordere le gambe e per riprendere vigore ci sedemmo
            nel corpo di guardia. Non trascorsero nemmeno venti minuti quando udimmo, alle 4.30, due
            colpi di fucile. Uscimmo tutti, la sentinella Lelli, di guardia alla bomba, aveva visto un uomo
            alto dall’apparente età di 30 anni cercare di avvicinarsi a lui. Immediatamente iniziammo le
            ricerche che anche stavolta non ci portarono a nessuno. Non posso dire se ci fosse uno, due o tre
            attentatori ma sicuramente una bomba c’era.”

            L’Armistizio

               “La vittoria ha 40 anni” è il titolo di un articolo firmato dal Generale dell’Arma
            dei Carabinieri Giuseppe PIECHÈ  nella rivista “Lo Specchio, settimanale di politica
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            e di costume” del 9 novembre 1958. 28




            27   Nato a Firenze il 7 marzo 1886 – deceduto a Velletri (Roma) il 25 agosto 1977. Allievo della
               Scuola Militare Nunziatella, fu nominato sottotenente nel 71° Reggimento Fanteria il 5 set-
               tembre 1907. Il 23 febbraio 1913 transitò nell’Arma dei Carabinieri e venne assegnato alla
               Legione Allievi. Dal 4 settembre successivo fu Comandante della Tenenza di Sansevero, poi
               di quella di Roma-Porta Pia, dal 9 luglio 1914. Con il grado di Tenente e Capitano, prese parte
               alla Prima Guerra Mondiale quale Comandante della “113^ e 114^ e poi 119^ Sezione CC. RR.
               addetta al Comando Supremo” (tutela del Cdo e servizi di collegamento tra Cdo e truppa). Durante la
               guerra fu “al seguito di Cadorna prima e Diaz poi, essendo incaricato specialmente della tutela delle loro
               persone; seguì i Comandanti Supremi nelle loro visite al fronte, agli osservatori di guerra, nelle conferenze
               politiche in Italia ed all’Estero; seguì il Comando nella ritirata sul Piave; ebbe in custodia a Villa Giusti i
               plenipotenziari austriaci durante le trattative dell’armistizio (Novembre 1918)”.
               Nominato Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e dal 19 novembre 1943 al
               20 luglio 1944 fu Comandante dell’Arma dei Carabinieri dell’Italia Liberata. L’8 marzo 1959
               fu collocato in congedo assoluto.
            28   Anno I, n.34, Roma, domenica 9 novembre 1958, pp. 13-15.
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