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3 Sessione - Il cittadino in armi 243
Eroismi sconosciuti: il sacrificio delle Fiamme Gialle
nella Prima guerra mondiale
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di Marcello RAVAIOLI
gli inizi del 1886, con il
A Regio Decreto n. 4042,
che approvava il nuovo Rego-
lamento di istruzione e di disci-
plina del Corpo delle Guardie di
Finanza venne riconosciuto
valevole ai fini dell’espleta-
mento degli obblighi di leva
il servizio prestato nella Re-
gia Guardia di Finanza e, più
tardi, con il Regio Decreto
n. 99 del 1892, venne rego-
lata la corrispondenza con i
gradi del Regio Esercito. Le
crescenti aspirazioni dei Finanzieri furono, almeno in parte, soddisfatte nei
primi anni del XX secolo, quando la questione della riforma del Corpo venne
posta all’attenzione del governo giolittiano. Su questo argomento, il Ministro
delle Finanze dell’epoca, Angelo Maiorana, costituì nel 1902 una commissione
ministeriale, presieduta dal Senatore Bonasi, coadiuvato da altri illustri mem-
bri, quali il Generale Tullo Masi e l’Ispettore Superiore Salvatore La Ferla, che
riuscì, all’esito dei suoi lavori, a strutturare la nuova organizzazione del Corpo
che fu approvata con la Legge 19 luglio 1906, n. 367. I punti maggiormente
qualificanti della riforma del Corpo furono:
- La connotazione militare, l’integrazione con le Forze Armate e la pre-
visione dell’impiego in guerra;
- Una struttura gerarchica, articolata attraverso un Comando Generale
1 Capo di Stato Maggiore dell’Ispettorato per gli Istituti d’Istruzione della Guardia di Finanza.