Page 296 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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294 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
Vittoriano come un edificio in grado di esprimere l’arte italiana del futuro ovvero
un’arte capace di andare aldilà delle mode passeggere, quelle che contrassegnava-
no la principale concorrente, la Parigi dell’impressionismo ed il post impressioni-
smo e così imporsi all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. Il Vittoriano era stato
inaugurato nel giugno del 1911 in coincidenza con il 50º anno del Regno come
spesso capita in queste occasioni gli ultimi mesi del cantiere erano stati portati
avanti a tappe forzate. Vi era l’espresso desiderio di Vittorio Emanuele III, il Re
che era succeduto al padre Umberto nel 1900 e aveva guardato al memoriale del
nonno, del quale portava il nome, come un eccellente strumento di propaganda.
Nel giugno del 1911 molte cose erano dunque ancora da terminare. Ad esempio,
le due quadriga in bronzo in cima al monumento per esempio, una è dedicata
alla Libertà e l’altra all’Unità o i gruppi scultorei in marmo in bronzo sulla rampa
di accesso verso Piazza Venezia, alcuni, la maggior parte era stata sostituita da
copie in gesso. Tutto da realizzare era anche l’Altare della Patria, questa grande
area votiva dedicata alla Nazione italiana progettata fin dai tempi di Sacconi era
stata scolpita dallo scultore bresciano Angelo Zanelli, a partire dal 1911 e per la
sua conclusione coronata al centro della statua della dea Roma si sarebbe dovuto
attendere il 1925. L’invenzione del Milite Ignoto, riporto qui la formula di Bruno
Tobia, si inserisce in questa lunga catena di valori e conseguentemente anche
di simboli, si trattò di un inserimento molto forte, se non altro perché conferì
all’intero monumento all’intero complesso una forte connotazione sepolcrale.
Dal 1922 esattamente questa connotazione, che prima non esisteva, ne avrebbe
condizionato fortemente nella pittura la percezione pubblica aprendo così un
altro capitolo della sua storia.