Page 60 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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58 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
mico Alexis Helmer morto in combattimento il giorno prima e appena sepolto,
In Flanders Fields divenne subito molto popolare nel mondo anglosassone, dove
il papavero rosso è stato assunto a simbolo del giorno del ricordo dei Caduti.
McCrae utilizzò l’artificio letterario delle voci che escono dalle tombe dei soldati
caduti sui campi di Fiandra, con i papaveri fioriti tra le file di croci, per proporre
in veste arcadico-pastorale immagini e motivi della guerra di trincea. Le prime
due strofe richiamano quindi il cielo, che per i combattenti era una striscia di az-
zurro inquadrata tra i parapetti, il canto delle allodole, che veniva soffocato dalla
voce dei cannoni, il calore dell’alba e la luce del tramonto, i momenti che più di
ogni altro scandivano le giornate in prima linea, contrapponendo così la vita e la
morte. Con la terza strofa il tono cambia, e non c’è più traccia della malinconia
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che pervade le prime due. L’invito ai vivi a continuare la lotta è suggellato dalla
richiesta di non tradire coloro che sono lì sepolti, che sancisce in modo implicito
il rifiuto di qualunque ipotesi di pace negoziata:
Se infrangete la promessa fatta a noi che morimmo
Non potremo riposare, anche se i papaveri fioriscono
Nei campi di Fiandra.
A rafforzare un tale atteggiamento di chiusura fu con il trascorrere dei mesi
lo scenario stesso del conflitto, con le trincee contrapposte a delimitare uno spa-
zio proibito, dominio di un nemico invisibile, visualizzando quella dicotomia
tra “noi” e “loro” destinata a pervadere tutti gli ambiti della società. Da allora a
oggi, l’atteggiamento prevalente nelle situazioni di confronto è quello del “con-
tro”, secondo una visione in cui ciascuna delle due parti incarna per l’altra una
negatività assoluta, il che, nell’impedire un riconoscimento reciproco, impone di
assoggettarla e distruggerla. Il tema della contrapposizione totale, senza possi-
bilità di compromesso, delinea un rapporto con il nemico analogo a quello tra
“uomini” e “orchi” nel Signore degli Anelli, e non a caso Tolkien nel disegnare il
suo mondo fantastico attinse a piene mani dall’esperienza della Grande Guer-
ra. A ribadire quanto l’idea della contrapposizione fosse pervasiva, un rapporto
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32 PAUL FUSSEL, La Grande Guerra e la memoria moderna, Società editrice Il Mulino, Bologna,
2000, pp. 318-320.
33 RACHEL KAMBURY, War without allegory: WWI, Tolkien and The Lord of the Rings, The Uni-
ted States World War One Centennial Commission, The WWrite Blog, https://www.wor-