Page 61 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          1  Sessione - Il tributo di sangue                                      59



          dalle caratteristiche non molto diverse si instaurò anche tra il mondo delle prime
          linee e quello delle retrovie, tra il mondo militare e quello civile, e in prospettiva
          tra parti sociali e politiche di diversa matrice, mentre l’individuo trovava l’unico
          sicuro riferimento in coloro che avevano condiviso le sue esperienze e maturato
          il suo stesso modo di pensare, e quindi nella piccola cerchia dei commilitoni e a
          livello più ampio nella comunità dei “trinceristi”.
              Con queste premesse la Gran-
          de  Guerra  non  poteva  finire  se
          non con il crollo di uno dei con-
          tendenti,  mentre  l’organizzazione
          scientifica  della  produzione  e  la
          struttura razionale dello Stato, con
          la sua capacità di controllo, conti-
          nuavano ad alimentare gli eserciti di
          uomini e mezzi in funzione di un
          confronto caratterizzato sul campo
          di battaglia da un tasso di perdite
          spaventoso, potendo contare sulla
          rassegnata e convinta partecipazio-
          ne della popolazione. Ecco perché
          Giulio Douhet, nello scriverne po-
          chi  anni  dopo,  la  definì  una  lotta
          di  giganti  in  cui  la  vittoria  aveva
          premiato chi era stato in grado di
          “portare  in  campo  una  maggior
          somma  di  resistenza,  di  mezzi,  di
          energie e di fede”.
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              ldwar1centennial.org/index.php/articles;  JOSEPH  LOCONTE,  How  J.R.R.  Tolkien  found
              Mordor on the Western Front, The New York Times, 30 giugno 2016; JOHN GARTH, Tolkien
              and the great war. The threshold of  middle heart.
          34   GIULIO DOUHET, op. cit., pag. 19.
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