Page 15 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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Di tutte le particolari storie  scritte di cui ho farro cenno,  si  può,  ov-
        viamente, fare  la storia e  la critica, va.le a dire  In  sroria della storiografia.
            E a  proposito di quest'ultima, mi  sia consentito  affermare,  per conclu-
        dere, che  anche il presente  convegno costituisce  forse  un eventQ che  appar-
        tiene  alla  storia  della  stociogr'<lfia  italiana  e  che,  ci  auguriamo,  contribuirà
        sensibilmente  al  suo sviluppo  futuro.
            Naturalmente  i  problemi  e  i  concetti  che  sono  stati  qui  enunciati,
        possono  for!l'lllfe  oggetto  di  esame  durante  il  convegno  e  ricevere  nuovi
        lumi ed impulsi dal  valido concorso di pareri e  di esperienze che si  auspica
        ~ si chiede ad un complesso cosl altamente qualificato  di  studiosi e  di  esperti
        di storia  e  di  altre  discipline.


           Si  è  quindi  al%1110  a  pulne il  Prof.  Alba1o M.  GHISALBERTI,  Presidmte ddl1•titulo
        per la  Storia  del  Risorgi mento  r Wiano.
            Reputo  mio dovere  porgere anzitutto  un  sincero  ringraziamento,  anche
        a  nome degli  alr.ri  storici  «  laici ,., per l'invito  rivoltoci a  partecipare a  que-
        sto convegno  di  storia  militare,  che  vede,  per la  prima  volta,  accomunati,
        per  lntZJaova  del  Ministero  della  Difesa,  «laici »  e  «  clerici »,  se  gli  Uffi-
        ciali  presemi  accettano  questa  qualificazione,  che  non  non  è  ecclesiastica,
        ma tecnica ...
            Q1.1o.ndo  l'on.  Tremelloni  ci  rivolse  l'invito  a  far  parte  dei  Comitato
        misto,  i  miei  colleghi  ed  io  abbiamo  accettato  con  entusiasmo,  convinti
        come  eravamo e  siamo  della  opportunità  di  una sempre più stretta e  affia.
        tara  cooperaz.ion~. nel  campo  della  sroriografia  milirore,  tra studiosi  di  di-
        versa  formazione,  animati  da  un  uguale  spirito  di  ricerca  e  da  una  stessa
        fede  nella  veci tà.
            A  chi  parla  sorride,  dolce  nella  memoria,  il ricordo  del  tempo,  dram-
        matico  tempo  per  turri  coloro  che  lo  vissero,  in  cui  ebbe  l'onore  di  far
        parte  dell'Ufficio  swrico  dcllo  Stato  Maggiore  dell'Esercito,  nclla  sua  du-
        plice  qualità  di  ~ laicus » e  di  « clericus •.  E  non  era  il solo,  ché  con  lui
        era  il  titolare  della  cattedra  di  Letteratura  tedesca  dell'Onive:rsità  di Mi-
        lano,  tenente  colonnello  di  complemento  proL  Vincenzo  Errante,  maestro
        insigne  e  letterato  squisito.  i\  lui,  anche  se,  giustamente,  figurano  come
        r.raduttori  dcll'opera. famosa  di  Carlo  von  Oauseviu,  che  l'Ufficio  storico
        pubblicò nel 1942, il gen. di C. A.  sen. Ambrogio Bollati e  il ten.  col Emi-
        lio  Canevari,  spetta  il vanto di  una  revisione  cbe  deue 1orma  perfena  al
        lavoro  altruL
            Ed erano  con  noi,  lavoratori  instancabili.  il  futuro  professore  di  Let·
        reran:ra  latina  dcJI'Universirà  di  Trieste,  ten.  col.  Alberto  Mocchino,  che
        non  si  trovò  in  difficoltà  a  lasciare  i  prediletti  studi  O(az.iani  per occuparst
        di  argomenti cbe  parevano  tanto  cliversi  e  lontani  dal  mondo  dei  suoi  inre-

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