Page 67 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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L'ESERCITO E IL BRIGANTAGGIO 51
iniziativa dei quadri. Migliore era la preparazione dei bersaglieri, fanteria legge-
ra più abituata a muoversi ed a combattere in ordine sparso, mentre la cavalleria
aveva, nella carica, la sua arma risolutiva, carica che era però efficace soltanto in
terreno aperto e contro un avversario che non si sottraesse tempestivamente con
la fuga, circostanze che si riscontravano simultaneamente abbastanza di rado.
Per di più l'esercito non aveva dalla sua, in questa guerriglia, né un arma-
mento migliore o più sofisticato, né dottrine di impiego più duttili, come si verifi-
cherà in genere nelle guerriglie del secolo XX. I fucili erano ad avancarica e di
gittata efficace limitata a qualche decina di metri, cosicché i rastrellamenti erano
operati, anche in terreno aperto, con soldati in stretto contatto. Il vestiario era
inadatto, specie nei boschi o con il cattivo tempo, e poteva essere sostituito solo
con una certa difficoltà, così come le calzature, soggette ad una rapida usura per i
continui movimenti su terreni fangosi e sassosi. C'era poi l'estrema difficoltà nel
tentare di coordinare i movimenti dei reparti, sia per la scarsa conoscenza del ter-
reno sia perché le notizie e gli ordini dovevano esser recapitati a mezzo di corrie-
ri civili (non sempre sicuri e non sempre disponibili per il rischio che l'incarico,
retribuito, comportava) i cui tempi di percorrenza dovevano essere previsti con
molta larghezza (con buona pace della tempestività dei movimenti), dato che il
telegrafo collegava soltanto i centri più importanti. Infine c'era la difficoltà nel
reperire guide e mezzi di trasporto ed ancor più difficile era l'avere degli infor-
matori degni di fede, visto che in genere nessuno sapeva niente e che eventuali
"soffiate" potevano essere in primo luogo dirette contro nemici personali.
I briganti, dal canto loro, avevano armi non molto dissimili (il fucile da cac-
cia, poi, poteva risultare, a distanza ravvicinata, più pratico di quello d'ordinan-
za), si vestivano in maniera più idonea alle necessità di una vita all'aria aperta e
potevano procurarsi, rubandoli, i capi di abbigliamento loro necessari, così come
potevano fare per le calzature.
Conoscevano poi perfettamente il terreno (3), in cui sapevano muoversi senza
farsi avvistare, e che sfruttavano sia nella scelta dei luoghi di agguato e di scontro
sia, soprattutto, per poter disporre sempre di sicure vie di ritirata. Inoltre, ed era
forse la cosa più importante, i briganti erano, in genere, a conoscenza delle mosse
della truppa. Questa era infatti tenuta d'occhio sia dalle vedette dei briganti, appo-
sitamente dislocate intorno agli abitati dotati di un presidio, sia da complici dei
briganti che, nei paesi, riuscivano a sapere quando la truppa intendesse muoversi e
ne informavano le bande direttamente o a mezzo di segnali convenzionali (suono
di campane, diverse disposizioni di capi di bucato stesi ad asciugare, apertura
(3) Quando, per la pressione delle truppe, i briganti erano costretti ad operare al di
fuori della zona da loro conosciuta non era infrequente il caso di sequestri di persona attuati al
solo scopo di utilizzare il sequestrato come guida.